Dopo il dato dell'inflazione USA di gennaio più alto delle attese anche i prezzi alla produzione ieri sono stati superiori alle attese con un +3,5% tendenziale come il mese precedente, ma la variazione dell'indice Core che esclude alimentari ed energia è stata del 3,6% contro il 3,7% del mese precedente e inoltre le componenti dell'indice che hanno un impatto sull'inflazione PCE sono salite meno del previsto facendo sperare in un raffreddamento di quest'ultimo indice: il mercato obbligazionario ha comunque reagito positivamente recuperando interamente le perdite del giorno prima.
L'SP500 ha chiuso in rialzo dell'1,03% a 6114 (grafico in basso) con tutti i settori positivi: Tesla ha esteso il rialzo del giorno prima guadagnando il 5,77%, Apple l'1,97% e NVIDIA il 3,16%. Ancora migliori gli indici europei con il Dax in rialzo del 2% sulle aspettative di un accordo di pace in Ucraina.
I mercati azionari asiatici chiudono anche oggi contrastati con Tokyo che perde lo 0,79% e Hong Kong che guadagna il 3,48%. I mercati europei invariati con l'eccezione del DAX in ribasso dello 0,40%, mentre futures sugli indici americani guadagnano lo 0,1%.
I mercati obbligazionari aprono oggi in leggero ribasso, con il rendimento del Treasury decennale al 4,54%, quello del Bund al 2,43% e quello del BTP decennale al 3,5%.
Il petrolio WTI tratta a 71,60 dollari al barile, l'oro sale a 2959 dollari l'oncia e l'argento tratta a 33,90 dollari.
Sul mercato dei cambi l'Euro sale ancora a 1,0470 e il dollaro/Yen scende a 152,75.
Dal fronte macro oggi si attende la stima della crescita del PIL nell'area Euro del quarto trimestre, e dagli USA le vendite al dettaglio e la produzione industriale di gennaio.
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