Wall Street ha fatto segnare ieri un nuovo massimo storico a 6129 punti per l'SP500 grazie a un rally degli ultimi 10 minuti della sessione (grafico in basso) nonostante i tecnologici poco brillanti: Meta ha perso il 2,76%, Amazon lo 0,89%, Google lo 0,79% come Tesla e Apple lo 0,05%. Positiva invece NVIDIA dello 0,4$ e Microsoft dello 0,3%. Da notare il +16% di Intel sulla notizia di possibili accordi con Taiwan Semiconductors. In rialzo il settore petrolifero con Exxon Mobil che guadagna ll'1,76% e Chevron l'1,21%.
I mercati azionari asiatici chiudono oggi in ribasso con Tokyo che perde lo 0,34% e Hong Kong lo 0,20%. I mercati europei aprono contrastati con Milano la piazza migliore a 0,50% e Parigi che perde invece lo 0,20%. I futures sugli indici americani guadagnano lo 0,07%.
I mercati obbligazionari europei rimangono sotto pressione sempre a causa dei timori di aumento della spesa pubblica per la difesa, con il rendimento del BTP decennale al 3,5% e quello del Bund al 2,52% , mentre il Treasury decennale tratta al 4,52%.
Il petrolio WTI è in rialzo a 72,30 dollari al barile, l'oro tratta a 29 dollari l'oncia e l'argento è a 33,0 dollari. Sul mercato dei cambi l'Euro è poco mosso a 1,040 e il dollaro/Yen scende a 151,00.
Dal fronte macro si segnala il dato dell'inflazione inglese di gennaio appena uscito a 3,0%, mentre dagli stati Uniti avremo solo il dato dei nuovi cantieri abitativi.
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