Il dato della disoccupazione americana di gennaio è stato inferiore alle attese con solo 143 mila nuovi occupati, ma le stime per i due mesi precedenti sono state rivisti al rialzo di 100 mila unità, confermando la scarsa affidabilità di questa serie di dati. Da notare l'aumento dei salari medi orari del 4,1% ben superiore alle attese. La reazione immediata di Wall Street è stata modesta, mentre ha reagito negativamente il mercato obbligazionario (che non si è ripreso nemmeno dopo il dato della fiducia dei consumatori in discesa): solo dopo l'apertura il mercato azionario ha iniziato a perdere terreno sulla notizia di possibili nuovi dazi in arrivo la prossima settimana.
L'SP500 ha chiuso in ribasso dello 0,95% a 6026 (grafico in basso): tra i principali titoli Tesla ha perso il 3,4% sulla notizia di un crollo delle vendite dell'11,59% in gennaio in Cina che segue quello delle vendite in Europa. Amazon ha perso il 4,05% dopo la trimestrale e Google il 3,27%. Positiva NVIDIA invece a 0,90%.
I mercati azionari asiatici chiudono oggi contrastati con Tokyo che perde lo 0,12% e Hong Kong in rialzo dell'1,84% mentre l'Inda ha perso lo 0,85%. I mercati europei aprono con guadagni intorno allo 0,4% e futures sugli indici americani salgono dello 0,3%.
I mercati obbligazionari aprono oggi poco mossi con il rendimento del Treasury decennale al 4,50%%, quello del Bund invariato al 2,38% e quello del BTP decennale al 3,46%.
Il petrolio WTI recupera leggermente a 71,50 dollari al barile, l'oro fa segnare un nuovo record a 2920 dollari l'oncia e l'argento tratta a 32,60 dollari.
Sul mercato dei cambi l'Euro apre a 1,0320 e il dollaro/Yen sale a 152,50.
Dal fronte macro oggi non sono attesi dati significativi.
