I mercati obbligazionari e Wall Street hanno virato al rialzo ieri sulla notizia che l‘Amministrazione Trump potrebbe imporre dazi crescenti - si parla del 3% al mese – per aumentare il potere negoziale e limitare l’impatto sull’inflazione: l’indice SP500 ha guadagnato lo 0,16% finendo a 5836 punti dopo un’apertura in ribasso (grafico in basso). Il Dow Jones ha fatto anche meglio in quanto sono stati i titoli Value a guidare il rialzo: JPMorgan ha guadagnato l’1,81%, Exxon Mobil il 2,58% e UnitedHealth il 3,95%.
In ribasso invece i principali titoli tecnologici con l’eccezione di Tesla a +2,17%: NVIDIA ha perso l’1,97%, Facebook l’1,22% e Apple l’1,03%.
Il mercato dei Treasurys ha chiuso in leggero recupero e questa mattina il rendimento del decennale apre a 4,76%. Quello del Bund scende al 2,58% e quello del BTP decennale al 3,79%.
I mercati asiatici oggi hanno chiuso contrastati con Tokyo in ribasso dell’1,92% e Hong Kong e Seul in rialzo dell’1,83% e dello 0,31% rispettivamente. Gli indici europei aprono oggi in rialzo di punto percentuale mentre i futures sugli indici americani guadagnano lo 0,50%.
Contrastate le commodities con il petrolio WTI in ribasso a 77,00 dollari al barile, l’oro a 2689 dollari l’oncia e l’argento a 30,45. Sul mercato dei cambi l’Euro risale a 1,0270 mentre il dollaro/yen apre a 157,45.
Dal fronte macro oggi sono attesi gli indici ZEW della congiuntura nell’area Euro di dicembre e nel pomeriggio l’indice dei prezzi alla produzione dagli Stati Uniti. Domani avremo l’inflazione USA e soprattutto l’inizio della stagione delle trimestrali con quelle dei colossi bancari JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup.