La settimana si apre con la notizia del ritiro della candidatura da parte di Joe Biden e dei missili israelini sullo Yemen, ma l’impatto sui mercati è sinora modesto: i futures sugli indici americani sono in rialzo dello 0,30%, ma questo era naturale dopo le perdite degli ultimi tre giorni, mentre il petrolio WTI sale solo di una trendtina di centesimi a 78,90 dollari al barile.
Negativi i mercati azionari asiatici con Tokyo in ribasso dell’1,28%, Seul dell’1,14% e gli indici domestici cinesi che perdono lo 0,30% circa nonostante la notizia di una riduzione da parte della banca centrale dei tassi di finanziamento a uno e cinque anni, ma Hong Kong sta guadagnando oltre un punto percentuale partendo dperò ai minimi degli ultimi tre mesi. I mercati europei sono attesi in rialzo di oltre mezzo punto.
Venerdì è proseguita la fase di correzione degli indici americani con l’SP500 in ribasso dello 0,71% (grafico in basso), mentre gli indici europei hanno perso lo 0,90%. Tra i principali titoli tecnologici Tesla è stato il peggiore con una perdita del 4,02% seguito da NVIDIA a –2,61% e Microsoft a –0,74%, mentre Facebook, Apple e Google hanno chiuso vicino alla parità.
In ribasso del 2,3% Exxon Mobil e dell’1,74% Chevron seguendo la discesa del greggio WTI a 78,60 dollari al barile, due in meno rispetto al giorno prima. In ribasso tutte le commodities con l’oro spot a 2400 dollari l’oncia.
Hanno corretto leggermente anche i mercati obbligazionari, e oggi il rendimento del BTP decennale apre a a 3,76%, quello del Bund a 2,45% e quello del Treasury decennale al 4,21%.
Sul mercato dei cambi l’Euro torna sotto quota 1,090 mentre il dollaro/yen scende a 156,40.
Dal fronte macro oggi è atteso solo l’indice della Fed di Chicago sulla congiuntura di giugno, mentre sono attese le trimestrali della tedesca SAP e di Verizon dagli Stati Uniti.
