Esattamente come lunedì scorso la settimana si apre con un ampio gap ribassista dei mercati azionari, questa volta legato all'annuncio di Trump di dazi del 25% sulle importazioni dal Messico e dal Canada e del 10% su quelle dalla Cina: i futures sugli indici americani perdono un punto e mezzo, Tokyo ha chiuso a -2,69%, Seul a -2,52% e i mercati europei perdono l'1,6% in apertura di giornata.
Milano apre a -1,20% con Generali in rialzo dello 0,80% dopo l'annuncio della partecipazione del 4% di Unicredit.
Wall Street ha chiuso venerdì ribasso dello 0,50% (grafico in basso) dopo un'apertura positiva proprio sulla notizia dell'imposizione dei dazi.
I mercati obbligazionari aprono oggi in territorio positivo con il rendimento del Treasury decennale al 4,54%, quello del Bund che scende al 2,42% e quello del BTP decennale al 3,55%.
Il petrolio WTI recupera terreno a 73,0 dollari al barile anche se non è chiaro se i dazi saranno imposti anche sulle importazioni di greggio dal Canada. L'oro tratta a 2832 dollari l'oncia e l'argento a 32,10 dollari.
Sul mercato dei cambi l'Euro perde una figura a 1,0240 e lo Yen tratta a 155,50.
Dal fronte macro oggi si attende il dato dell'inflazione di gennaio nell'area Euro, l'indice HCOB della congiuntura nei vari Paesi europei e, nel pomeriggio, l'indice ISM dei responsabili degli acquisti di gennaio e la spesa nelle costruzioni di dicembre.