Prosegue il (folle?) volo di Tesla che ieri ha guadagnato un altro 6,1% avvicinandosi a 1,5 trilioni di dollari di valutazione e di 200 volte gli utili di quest’anno: il Nasdaq ha quindi guadagnato l’1,2% finendo a 20173 punti (nuovo record storico) e l’SP500 lo 0,38% (grafico in basso). Broadcom sale di un altro 10% guadagnando 300 miliardi di dollari di capitalizzazione in due giorni dopo la trimestrale.
Tra i principali titoli tecnologici Google sale del 3,60% e Facebook dell’0,71%, Amazon del 2,46% ed Apple del’1,17%. NVIDIA ha però chiuso a l’1,76%.
Il Dow Jones ha invece perso lo 0,25% a causa del –4,22% di United Health e del – 2,96% di Chevron. Exxon Mobil ha chiuso a –2,14% e Bank of America a –0,44%.
La fase di euforia sui principali titoli tecnologici americani non ha coinvolto i mercati azionari europei visto che ieri il Dax ha perso lo 0,45% come lo Stoxx50 e il FTSEMIB italiano: questa mattina aprono in leggero ribasso con lo Stoxx50 che perde lo 0,30%. I futures sugli indici americani sono in ribasso di un quarto di punto circa.
I mercati azionari asiatici oggi chiudono poco mossi con Tokyo e Hong Kong che perdono lo 0,10%, ma Seul cede l’1,29%.
Sono proseguite la discesa dei mercati obbligazionari con il rendimento del BTP decennale questa mattina al 3,42% e quello del Bund al 2,26%. Il rendimento del decennale americano apre in rialzo a 4,42%.
Deboli le commodities con il petrolio WTI a 70,0 dollari al barile, l’oro a 2665 dollari l’oncia e l’argento a 30,88. Sul mercato dei cambi l’Euro apre a 1,0490, mentre il dollaro/yen sale ulteriormente a 154,10.
In attesa del verdetto della Fed di domani oggi l’attenzione dei mercati è puntata sull’indice IFO della congiuntura in Germania e l’indice ZEW sulla congiuntura nell’area Euro, mentre dagli USA nel pomeriggio avremo le vendite al dettaglio e la produzione industriale di novembre.