31/10/2024

Azionari in ribasso dopo le trimestrali di Microsoft e Facebook

Le trimestrali di Microsoft e Facebook sono state migliori del previsto in termini di fatturato e utili, ma i due titoli perdono il 3,5% e il 4,6% rispettivamente dopo la chiusura: per Facebook gli analisti citano l’aumento dei costi superiore alle attese per spiegare la correzione.  I futures sugli indici americani perdono significativamente terreno in Asia con l’SP500 a –0,75% e il Nasdaq a –1,1% e anche gli indici europei aprono la giornata in ribasso.  

Ieri a Wall Street l’indice SP500 ha perso lo 0,30% (grafico in basso) con i principali titoli tecnologici contrastati: Apple ha perso l‘1,53% e NVIDIA l’1,35% mentre Google ha guadagnato il 2,82% e Amazon un punto percentuale. 

In ribasso anche i mercati azionari asiatici con Tokyo che ha chiuso a -0,31% e Hong Kong a -0,30%, ma gli indici cinesi domestici sono in territorio positivo. 

I mercati obbligazionari vedono i Treasurys sui livelli di ieri con il rendimento del decennale al 4,28%, mentre prosegue il rialzo dei rendimenti europei, con quello del BTP che risale al 3,68% e quello del Bund al 2,41%, oltre 10 centesimi sopra ai livelli di ieri.   

Sul mercato dei cambi l’Euro apre in leggero rialzo a 1,0860 mentre il dollaro/yen scende a 152,10. 

In discesa le commodities con il petrolio che apre a 68,30 dollari al barile, l’oro a 2788 dollari l’oncia e  l’argento a 33,70. 

La giornata odierna è densa di dati macro: è già uscita la prima stima dell’inflazione francese armonizzata di ottobre a 1,50% tendenziale e in mattinata avremo quella italiana e quella per l’intera area Euro, oltre alla produzione industriale italiana e alla disoccupazione nell’area Euro.  Nel pomeriggio avremo poi il dato americano settimanale dei sussidi di disoccupazione e il report dei redditi e le spese dei consumatori che include l’indice dei prezzi PCE seguito dalla banca centrale americana come miglior indicatore delle pressioni inflazionistiche. 

Dopo la chiusura sono attese le trimestrali di Apple e Amazon olrte a quella di Mastercard. 

 

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