La settimana si apre con un tentativo di recupero degli indici americani dopo la correzione di venerdì, ma con gli indici asiatici in ribasso: Tokyo perde l'1,06%, Seul lo 0,6% e Hong Kong lo 0,20%, Gli indici europei sono attesi in territorio positivo con il Dax che guadagna oltre un punto percentuale dopo il risultato elettorale.
Una serie di dati macro più deboli del previsto venerdì hanno spinto al ribasso Wall Street con l'SP500 che ha perso l'1,70% finendo a 6013 punti (grafico in basso): l'indice S&P Global composite purchasing managers' index è sceso a 50,4 in febbraio da 52,7 del mese precedente mentre l'indice della fiducia dei consumatori calcolato dall'Università del Michigan è crollato da 71,1 a 64,7. Se a questi dati aggiungiamo l'outlook negativo del giorno prima di WalMart è comprensibile la maggiore cautela degli investitori e una ripresa del mercato obbligazionario.
Tra i principali titoli Tesla ha perso il 4,68%, NVIDIA il 4,05% e Amazon il 2,83%. Google il 2,65% e Microsoft l'1,90%. Ancora debole il settore bancario con JPMorgan in ribasso dello 0,96% dopo il -4,46% del giorno prima e anche il settore petrolifero con Exxon Mobil e Chevron che hanno perso l'1,17%.
I mercati obbligazionari europei aprono in leggero ribasso dopo il rally di venerdì: rendimento del BTP decennale scende al 3,56% e quello del Bund al 2,48% , mentre il Treasury decennale scende al 4,44.
Il petrolio WTI è sui minimi delle ultime settimane a 70,20 dollari al barile, l'oro tratta a 2955 dollari l'oncia e l'argento è a 33,00 dollari. Sul mercato dei cambi l'Euro apre a 1,0490 e il dollaro/Yen scende a 149,40.
Dal fronte macro oggi si attende la stima finale dell'inflazione di gennaio nell'area Euro, attesa al 2,5%, mentre dagli Stati Uniti avremo solo l'indice della Fed di Dallas della congiuntura di febbraio.
