In attesa del dato odierno dell’inflazione USA di ottobre i mercati azionari rimangono sui massimi delle ultime due settimane nonostante la condizione di ipercomprato: l’indice SP500 ha chiuso ieri a –0,08% (grafico in basso) mentre il Nasdaq ha perso lo 0,20%, indebolito dalla Apple che ha perso lo 0,86%, da Microsoft a –0,81% e Amazon a –0,68%. Positive però Tesla con un +4,22% e NVIDIA a +0,59%.
In rialzo anche i petroliferi Exxon Mobil e Chevron grazie al recupero del greggio WTI che questa mattina apre a 78,40 dollari al barile.
I mercati azionari asiatici hanno chiuso in territorio positivo con Tokyo a +0,43%, Seul a +1,23% e Hong Kong che sta chiudendo appena sotto la parità.
Sul mercato dei cambi il dollaro rimane molto forte con lo Yen a 151,60, ma non contro l’Euro, che torna sopra quota 1,0700.
Poco mossi i mercati obbligazionari con il rendimento del Treasury decennale questa mattina a 4,63% e quello del Bund a 2,71%, mentre il BTP tratta a 4,55%.
In mattinata avremo la seconda stima della crescita del PIL dell’area Euro del terzo trimestre, atteso invariato sia sul trimestre precedente che sul terzo trimestre del 2022, e quindi l’indice ZEW della congiuntura tedesca di novembre.
Le previsioni per l’inflazione USA sono per un +0,3% mensile per l’indice Core che lascerebbe invariata al 4,1% la crescita tendenziale, mentre la variazione mensile dell’indice globale dovrebbe essere dello 0,1% e quella tendenziale scendere da 3,7% a 3,3%.
