20/09/2017

Outlook small caps USA secondo Aberdeen

CARATTERISTICHE
L'AGF North America Smaller Companies è un fondo che investe in titoli azionari americani a minore capitalizzazione seguendo come benchmark l'indice Russell 2000. Il fondo è caratterizzato da una notevole concentrazione del portafoglio in pochi titoli, di norma meno di 50, con le prime 10 posizioni che hanno un peso superiore a un quarto del totale. Lo stile di gestione è abbastanza neutrale nella allocazione settoriale, mentre è particolarmente attivo nello stock picking e l'approccio di investimento è di lungo termine: le prime dieci posizioni attuali del fondo sono più o meno le stesse di un anno fa, da Beacon Roofing (distribuisce materiali da costruzione) a Fair Isaac Corp. (software).

I RISULTATI
I rendimenti dei primi tre anni di attività del fondo sono stati i migliori della categoria e superiori del 3% annuo a quelli del benchmark di categoria, interamente grazie alle scelte di stock picking, accompagnati da una volatilità leggermente inferiore a quella dell'indice. La performance relativa è stata però ottenuta interamente nel 2015, mentre negli altri due anni è stata vicina a quella del benchmark.  Il 2017 è stato sinora piuttosto negativo per il fondo, con una performance tra le più deboli della categoria spiegabile in parte con l’approccio Value.


CLASSI E COSTI
In Italia è distribuita solo una classe retali, la A2, le cui spese correnti sono state inferiori alla media, pari all'1,75%. La classe A2 è sia in dollari che in euro con la copertura del rischio cambio contro al valuta unica.


L'OPINIONE
Il fondo è una delle scelte migliori all'interno della categoria anche per il costo di gestione inferiore alla media. Il track record è però solo triennale e i risultati positivi - i migliori della categoria - dipendono esclusivamente da quelli del 2015. La performance di quest’anno è stata particolarmente debole  a causa di un primo trimestre molto negativo, ma questo è comune alla maggior parte dei fondi della categoria.

Abbiamo chiesto al gestore del fondo a Ralph Basset, Head of North American Equities, un’opinione sulle prospettive per il mercato dei titoli a minore capitalizzazione negli Stati Uniti.

Nel 2017 il comparto delle small cap statunitensi è rimasto indietro rispetto alle large cap di quasi 700 punti base (pb) in quanto la crescita dei profitti registrata da queste ultime si è rivelata leggermente superiore alle stime degli analisti. Questa divergenza di utili ha ulteriormente esacerbato il movimento che avevamo segnalato da alcuni anni a questa parte: una sovraperformance delle large cap rispetto alle small cap.

Negli ultimi trimestri, le società di dimensioni minori hanno riportato revisioni degli utili in ribasso, ampiamente influenzate dai settori energetico e finanziario. Il territorio delle large cap continua ad essere dominato dalle mega cap, e da un dollaro più debole, che costituisce un vantaggio per gli operatori globali. Di conseguenza, confrontando i rapporti prezzo/utile stimati per il 2018, il settore delle small cap risulta attualmente negoziato a sconto rispetto a quello delle large cap.

All’inizio dell'anno, le flessioni dei prezzi del petrolio hanno affossato il settore energetico. Nell’ambito dei finanziari, in particolare delle banche, le recenti flessioni sono state influenzate dai timori relativi ad un possibile rallentamento del ritmo di aumento dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) statunitense, in un contesto in cui l’inflazione risulta piuttosto favorevole. Questa situazione, quindi, potrebbe comprimere i margini di interesse netti degli istituti bancari.

Nell’economia nazionale più in generale, all’inizio dell’anno il contesto statunitense è stato stagnante. Secondo i dati del Department of Commerce, il PIL è cresciuto dello 0,7% (rivisto successivamente all’1,2%) nel primo trimestre del 2017, in calo rispetto al tasso del 2,1% del quarto trimestre 2016. Questo rallentamento è stato probabilmente favorito dalla flessione della spesa al consumo e degli investimenti in scorte del settore privato, tendenza che tuttavia è andata modificandosi nel corso dell’anno.

A metà anno, i titoli statunitensi hanno tenuto piuttosto bene nel complesso, malgrado l’incertezza e i dati relativamente contrastanti sugli utili aziendali. La crescita del PIL nel secondo trimestre del 2017 è stata di 0,4 punti percentuali raggiungendo il 3%, dato che ha sostanzialmente superato l’1,2% registrato nel primo trimestre.

Gli indici azionari statunitensi si sono mossi al rialzo ad inizio settembre, e pare che le asset class siano rimaste relativamente solide malgrado gli eventi del 2017. Nonostante con il potenziale impatto economico degli uragani Harvey e Irma sugli Stati Uniti, il mercato ha dato prova di resistenza. L’uragano ha colpito diverse città americane ad alta densità di popolazione e potrebbe comportare, nel breve periodo, una battuta d’arresto per le società che hanno sede legale, uffici e clienti in quelle regioni.

Tuttavia, in linea generale i titoli small cap hanno riportato utili, se non addirittura sovraperformato le controparti large cap all’inizio del mese, in base ai dati degli indici Russell 2000 e S&P 500, rispettivamente.

Sebbene i rischi nazionali e globali siano ancora molto presenti, le valutazioni relative nell’ambito delle small cap statunitensi sono ancora interessanti. Inoltre, qualsiasi potenziale miglioramento della riforma fiscale USA potrebbe offrire nuovo slancio alle piccole società. 

 

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