15/07/2020

Swisscanto (LU) Bond Fund CoCo: intervista al gestore

Partiamo dal principio: cosa sono i COCO bonds e perché possono essere interessanti da inserire in un portafoglio di investimento?

Le obbligazioni CoCo sono emesse da istituti finanziari, principalmente banche, come parte del loro patrimonio di vigilanza. Nella struttura del capitale di una banca sono junior rispetto al debito subordinato tradizionale, ma senior rispetto al capitale azionario. In quanto tali, sono obbligazioni ibride con caratteristiche sia obbligazionarie che azionarie, essendo perpetuals richiamabili con caratteristiche di assorbimento delle perdite. Questi rischi sono compensati da generosi rendimenti rispetto alle obbligazioni senior e subordinate.

Il 2019 e i primi due mesi del 2020 sono stati ricchi di soddisfazioni: quali sono stati gli elementi che hanno sorretto il trend?

Questo è stato un periodo caratterizzato da una crescita globale stabile, ma il collasso dei rendimenti reali negli Stati Uniti ha portato a una forte domanda di obbligazioni a reddito fisso e obbligazioni societarie in generale. Questo è stato terreno fertile per le obbligazioni CoCo, poichè offrono alti rendimenti abbinati ai solidi profili di credito delle grandi banche europee.

Marzo 2020 è stato un mese difficile per tutti, avete cambiato qualcosa di sostanziale per affrontare il brusco calo del mercato oppure avete mantenuto la medesima strategia?

Quando è scoppiata la crisi stavamo sovrappesando il “beta del mercato” poiché ci aspettavamo una continuazione degli stessi temi positivi del 2019 per un altro semestre circa. Dato l'improvviso arresto della crescita globale causato dalla crisi COVID e le ancora alte incertezze su come questa crisi si sarebbe evoluta, abbiamo ridotto il beta per essere più in linea con il mercato. Abbiamo inoltre ridotto le esposizioni verso banche con minore redditività e riserve di capitale, nonché esposizioni verso banche con elevata esposizione a prestiti al consumo non garantiti e debiti finanziari societari. Abbiamo anche aumentato la nostra allocazione alle compagnie assicurative, che probabilmente vedranno meno svalutazioni delle attività rispetto ad alcune banche. Al momento gestiamo il fondo con livelli di liquidità più elevati.

In Italia c’è molto fermento nel settore bancario, come vedete la situazione? È per voi un’occasione? E nel resto d’Europa?

Nel settore bancario italiano la nostra attenzione è rivolta alle due maggiori banche, che sono ben gestite e a nostro avviso, sono in una “buona forma”, adeguata ad affrontare la crisi. In Europa, il settore bancario è fondamentale per aiutare i responsabili politici a gestire la crisi mantenendo i prestiti per colmare la crisi. Pertanto, la nostra opinione è che le banche che sono “entrate” nella crisi con buoni profili di credito e modelli di business ben funzionanti saranno in grado di superare con successo questa situazione.

Le performance di aprile, maggio e ora anche giugno 2020 stanno riportando i mercati a livelli “pre-covid”, che cosa vi aspettate per la seconda metà del 2020?

Riteniamo plausibile che la persistente incertezza su come si evolverà questa crisi e quando finirà manterrà gli spread di credito più ampi del "pre-covid" per i crediti a rendimento più elevato. Continuiamo a gestire il fondo con beta tatticamente inferiore per riflettere la nostra opinione che una ripresa a forma di W è più probabile di una a forma di V. L'andamento positivo degli indicatori di crescita economica (in rialzo) e delle infezioni Covid-19 in Europa (in calo) potrebbe non durare per la seconda metà dell'anno. Detto questo, riteniamo che i responsabili politici abbiano dimostrato la loro disponibilità a sostenere i mercati e che quindi il mercato stesso esaminerà la debolezza di questi indicatori come "vecchie notizie”, aiutandoci a evitare un'altra svendita come a marzo. Per un nuovo sell-off abbiamo bisogno di "nuove notizie". Pensiamo che nell'attuale contesto, i rendimenti reali negativi, i bilanci delle banche centrali in espansione e la spesa fiscale continueranno comunque a sostenere la domanda di rendimento di qualità.

Intervista a Daniel Björk, Senior Portofolio Manager, Fixed Income Credit di Swisscanto

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