07/01/2025

Mirabaud AM: Mid-cap USA, consumi e AI

Alla fine di un altro anno con una performance molto forte per i mercati azionari globali, gli indicatori sembrano suggerire che questa possa continuare, offrendo un panorama d'investimento favorevole per il 2025. I livelli di prezzo/utili (PE) dei mercati azionari globali sono in linea con i massimi registrati durante la pandemia, significativamente più alti di qualsiasi livello precedente, e le valutazioni sono elevate, soprattutto negli Stati Uniti. 

I rendimenti del mercato, quindi, dipendono maggiormente dalle revisioni degli utili. Ogni anno il punto di partenza tipico per la crescita degli utili prevista è del 10%. Per il 2025 si prevede attualmente una crescita superiore (pari al 12%), il che significa che la crescita effettiva degli utili dovrà essere ancora più elevata affinché i titoli continuino la loro ascesa.

Tuttavia, questo non vale per tutto il mercato. Ci sono alcune aree in cui il rapporto rischio/rendimento è molto più interessante. Su base equally weighted, il mercato statunitense risulta decisamente meno costoso, con un potenziale di crescita degli utili più elevato. Questo suggerisce che possiamo allontanarci dai mega-cap e guardare altrove. 

Alla luce della chiarezza post-elettorale, i titoli azionari statunitensi a media capitalizzazione e focalizzati sul mercato domestico sono, a nostro avviso, nella posizione migliore per ottenere le revisioni degli utili più forti e dovrebbero continuare a guidare i rendimenti del mercato. Non si parlerà più solo di Magnifiche 7 e di mega-cap. Da tempo prevediamo un allargamento e finalmente molti dei tasselli necessari sono al posto giusto affinché la performance si materializzi su un più ampio spettro di capitalizzazione: politica fiscale, politica monetaria, deregolamentazione e valutazioni. 

Negli ultimi due anni una vasta parte degli Stati Uniti è stata in recessione, ad esempio l'industria manifatturiera, il trasporto merci, gli alloggi, l'edilizia non residenziale, alcuni produttori di semiconduttori e di beni di consumo discrezionali. Allo stesso tempo, questi sono i settori che potrebbero trarre i maggiori benefici da una politica fiscale e monetaria statunitense più accomodante nel 2025, soprattutto per gli attori domestici che affrontano un rischio inferiore legato ai dazi. 

Non cerchiamo mai titoli “a buon mercato”, quindi il nostro obiettivo per il 2025 sarà identificare dinamiche di rischio/rendimento migliori in aziende di alta qualità che scambiano a valutazioni più ragionevoli. Nel settore delle costruzioni non residenziali, ad esempio, gli indicatori principali sono diventati positivi per la prima volta da anni, il che dovrebbe avvantaggiare società come Carlisle Companies e Assa Abloy.

 

Nel settore dei consumi, potrebbe presentarsi una grande opportunità a fronte di un eventuale allontanamento dal consumatore orientato al “valore”. Da anni ormai i consumatori sentono sulle loro spalle il peso dell'inflazione e hanno modificato i loro consumi di conseguenza, dando la priorità ai prodotti di valore e evitando i prodotti a prezzi elevati o quelli propriamente discrezionali. Se alcune delle misure politiche più favorevoli si dovessero ripercuotere sui consumatori, si potrebbe assistere a un cambiamento delle preferenze rispetto a questo orientamento al valore.

 

Continuiamo ad avere un'esposizione all'AI all'interno dei nostri portafogli, principalmente attraverso i semiconduttori ma anche attraverso i fornitori di soluzioni. Le valutazioni in questo settore non sono impegnative e la crescita continua a sorprendere al rialzo.

 

Forse non è una vera sorpresa, ma la Cina sarà la nostra "wildcard" per l’anno. Ci aspettiamo che il governo attenda ulteriori sforzi di stimolo fino a quando Trump sarà in carica e saranno annunciati maggiori dettagli sui dazi statunitensi. Una volta implementate le contromisure e chiarito l'ambito del pacchetto di stimolo, potremo adottare un approccio più costruttivo e identificare potenziali opportunità.

 

Un'altra sorpresa sarebbe una maggiore stabilità politica e politiche più favorevoli alla crescita in Europa, ma è improbabile che si tratti di una prospettiva a breve termine.

Un altro elemento chiave da monitorare è la percezione del mercato su come le politiche di Trump potrebbero influenzare l'inflazione. Con figure competenti apparentemente al comando del Tesoro degli Stati Uniti, l'attenzione del mercato su questo tema si è ridotta, ma ciò potrebbe cambiare rapidamente.

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