Nel 2025, HSBC Asset Management (HSBC AM) ritiene che il soft landing, caratterizzato da un'inflazione più bassa e da una crescita stabile, si sia concretizzato, consentendo alle banche centrali di seguire il percorso di ulteriore allentamento monetario, creando un contesto ampiamente favorevole agli asset di rischio nel 2025.
L'incertezza sulla politica economica e commerciale è però aumentata. Un contesto di crescente incertezza politica va in parallelo con una maggiore volatilità dei mercati e le tensioni geopolitiche, insieme all'attivismo della politica fiscale, potrebbero modificare le ipotesi degli investitori su crescita, profitti o inflazione nel corso dell’anno. Ciò comporta il rischio di un'inflazione più perniciosa e di fasi di riduzione dei tassi d'interesse più limitate.
A nostro avviso, nel 2025 gli investitori dovrebbero aspettarsi rotazioni di mercato e sarà quindi importante avere un approccio attivo e flessibile. Le azioni potrebbero allungare ulteriormente il passo, con settori e stili fattoriali trascurati che potrebbero sovraperformare. Il reddito fisso offre attualmente reddito agli investitori, ma una riduzione dei tassi a breve termine potrebbe costringere a pensare in modo più generale alla diversificazione del portafoglio. In questo senso, riteniamo che i mercati privati possano svolgere un ruolo importante. Il private credit continua a offrire buoni rendimenti complessivi e fornisce agli investitori un modo per evitare la volatilità dei mercati pubblici. Anche gli hedge fund restano una buona fonte di diversificazione. I mercati emergenti e di frontiera potrebbero essere vulnerabili all'aumento dell'incertezza legata alle politiche commerciali e al rafforzamento del dollaro Usa. Continuano però a essere poco considerati dagli investitori nonostante le valutazioni interessanti e di conseguenza vediamo buone opportunità selettive nei titoli e nelle obbligazioni emergenti.
Fattori macroeconomici in evoluzione
Riteniamo che a livello macro l'economia sia in movimento e nel 2025 prevediamo un allineamento dei tassi di crescita tra i diversi Paesi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, ciò significa che il recente periodo di “eccezionalismo americano” potrebbe affievolirsi; riteniamo tuttavia che il rischio di recessione sia limitato nei prossimi 6-12 mesi. Nel frattempo, l'Europa si sta riprendendo dallo shock legato all’inflazione e prevediamo una ripresa della crescita del Pil e degli utili nell'Eurozona e nel Regno Unito. I tassi di crescita più elevati a livello mondiale si registreranno probabilmente in Asia e nelle economie di frontiera. In Cina, il continuo sostegno politico dovrebbe garantire che il rallentamento economico sia meno significativo di quanto temuto. Prevediamo che l'India sarà la grande economia in più rapida crescita a livello globale e vediamo un miglioramento dei fondamentali macroeconomici nel Sud-Est asiatico e nell'area Mena per quest’anno.
Non è azzardato dire che viviamo in tempi imprevedibili. Una delle conseguenze più significative per gli investitori sarà il passaggio a un regime inflazionistico più volatile, con i tassi di interesse che si stabilizzeranno a un livello più alto rispetto al 2010. Questo nuovo paradigma riflette una serie di cambiamenti strutturali in corso, tra cui la fine dell'iperglobalizzazione e il passaggio a un mondo più frammentato e multipolare. L'Europa si trova in una fase interessante, con il settore manifatturiero che deve affrontare la forte concorrenza della Cina, un problema di produttività e le pressioni sulle finanze pubbliche che si scontrano con le spinte politiche populiste. In Cina, infine, l’attenzione sarà rivolta a ulteriori iniziative politiche, mentre i policy marker sviluppano il cosiddetto quadro delle “tre frecce”, composto da iniezioni di liquidità, allentamento della politica fiscale e creditizia e riforme economiche a lungo termine.
Xavier Baraton, Global Chief Investment Officer, HSBC Asset Management:
“Il panorama economico globale sta subendo cambiamenti significativi, con dinamiche di crescita in evoluzione, un'inflazione strutturalmente più elevata e incertezze geopolitiche che influenzano le nostre prospettive a breve termine. Sebbene le previsioni di crescita per l'economia statunitense rimangano solide, ci attendiamo una graduale espansione della crescita in altre regioni, in particolare l’Asia. Le pressioni inflazionistiche sono destinate a rafforzarsi e le banche centrali potrebbero dover prendere decisioni difficili per bilanciare la necessità di sostenere l'economia con il rischio di alimentare ulteriormente l'inflazione. In questo contesto in continua evoluzione, gli investitori devono rimanere attenti sia alle opportunità sia alle criticità, adattando le strategie per affrontare un quadro economico globale sempre più complesso.”
Rotazione del portafoglio
Riteniamo che nel 2025 i mercati azionari possano ancora offrire ritorni interessanti agli investitori, ma pensiamo che sarà importante guardare oltre i “recenti vincitori”. L'intelligenza artificiale potrebbe avere effetti profondi sull'economia, ma il forte aumento delle valutazioni dei titoli tecnologici nel 2024 rende il settore vulnerabile a eventuali notizie deludenti sugli utili nel 2025. Con l'economia statunitense ancora in buona salute, ci aspettiamo un’espansione dei trend di mercato e la possibilità per i settori in ritardo e per i fattori azionari di recuperare terreno. Prevediamo inoltre che la crescita dei profitti sarà distribuita in modo più uniforme a livello globale nei prossimi dodici mesi. Questo scenario favorisce le azioni internazionali. La nostra asset allocation include Giappone, Asia ex-Japan e mercati di frontiera. In questo contesto, il dollaro statunitense dovrebbe essere un fattore chiave per i ritorni degli investitori. Ciò significa che, almeno per l'inizio del 2025, è opportuno adottare un approccio puntuale e selettivo nei mercati emergenti.
Nel reddito fisso, il nostro scenario di un ciclo di tagli moderati da parte della Fed nel 2025, insieme a un aumento delle emissioni di Treasury, probabilmente eserciterà una pressione al rialzo sui rendimenti a lungo termine. Al di fuori di uno scenario di hard landing riteniamo difficile che i rendimenti scendano di molto. Nel frattempo, le cose sembrano diverse in Europa, con evidenti rischi sulla crescita, inflazione in calo e una Bce più accomodante. Questi fattori sostengono l'opportunità di investire in asset a duration in euro. I crediti a più breve durata, come gli Abs, sono interessanti in questa fase, grazie alla loro natura a tasso variabile e alle caratteristiche di diversificazione del portafoglio.
Joseph Little, Global Chief Strategist, HSBC Asset Management:
“Nel 2024 c’è stato un rapido cambiamento della narrazione sui mercati. Il dibattito macro è passato da “l'inflazione è finita” a “nessun atterraggio”, a “preoccupazioni per la crescita” e viceversa. Per gli investitori, a volte è stato complesso. È probabile che i rapidi cambiamenti nella narrativa tornino a caratterizzare anche il 2025. Una delle ragioni è l’aumento dell’incertezza sulle politiche economiche. Nel frattempo, l’incertezza macroeconomica rimane elevata, con molte domande macro chiave ancora senza risposta all'inizio del nuovo anno. Ciò significa che quest’anno i rumor sui mercati finanziari saranno probabilmente elevati e gli investitori dovrebbero prepararsi a un aumento della volatilità. Rimanere attivi e flessibili nella gestione del portafoglio sarà fondamentale, così come cogliere le opportunità nei mercati privati, dove gli investitori possono evitare la maggiore volatilità dei mercati pubblici.”
Costruire la resilienza del portafoglio con gli alternativi
L'imprevedibilità sarà il tema centrale dei mercati nei prossimi dodici mesi e gli alternativi possono offrire agli investitori una preziosa fonte di diversificazione e resilienza. Nonostante il calo dei tassi d'interesse, la domanda di private credit è rimasta robusta perché è improbabile che i tassi tornino ai bassi livelli visti nell'ultimo decennio, lasciando spazio a questa asset class per offrire interessanti rendimenti complessivi. Poiché il private credit rappresenta ancora solo il 6% dei prestiti alle imprese statunitensi, vediamo un notevole potenziale di crescita futura nel 2025.
I mercati del private equity hanno risentito di un contesto di uscita più debole, ma ci sono segnali di ripresa dei deal. Potrebbero emergere opportunità nel mercato medio-basso, che riteniamo sia sostenuto da valutazioni ragionevoli, da solidi fondamentali aziendali e dal potenziale di una più ampia gamma di future opportunità di uscita. Diversi trend di lungo termine offrono opportunità agli investitori in private equity, tra cui transizione energetica, re-shoring o near-shoring delle catene di approvvigionamento e l'emergere dell'intelligenza artificiale.
Nel settore immobiliare, il sentiment del mercato è migliorato grazie alla maggiore chiarezza sulle prospettive dei tassi di interesse. L'Europa è ben posizionata per guidare la ripresa degli investimenti, grazie a una limitata attività di sviluppo, a una rapida rivalutazione dei valori e al calo dei tassi di interesse. I mercati dei capitali immobiliari privati mostrano segnali di riapertura, mentre le recenti operazioni sul mercato quotato indicano un aumento della fiducia.
Joanna Munro, Chief Executive Officer, HSBC Alternatives, HSBC Asset Management:
“Mentre i mercati continueranno ad affrontare una persistente volatilità nel 2025, gli investimenti alternativi stanno emergendo come ottimo strumento per diversificare e rafforzare i portafogli. Il private credit continua a generare una forte domanda, anche in un contesto di tassi d'interesse in calo e riteniamo che la traiettoria di crescita del settore sia destinata ad accelerare, offrendo significative opportunità agli investitori nei prossimi mesi. Il private equity, nonostante la recente fase di difficoltà, sta mostrando segni di ripresa dell'attività di transazione. Vediamo opportunità nel segmento medio-basso del mercato, con i trend trasformativi che continuano a creare interessanti opportunità a lungo termine. Anche il settore immobiliare promette bene, con la crescente fiducia nei mercati immobiliari privati e quotati che riflette ottimismo e miglioramento delle condizioni economiche. Con una maggiore volatilità macro e di mercato associata a un elevato rischio geopolitico, siamo costruttivi anche sugli hedge fund per il prossimo anno”.