Il recente taglio dei tassi segnala una crescente fiducia sul raggiungimento degli obiettivi di inflazione, mentre aumentano le difficoltà per la crescita economica.
Nelle ultime tre settimane, i rischi al ribasso si sono intensificati. La guerra commerciale si è intensificata in seguito all'annuncio dei dazi da parte dell'amministrazione USA il 2 aprile, con l'euro che ha registrato un'impennata superiore al 5%. Le condizioni finanziarie si sono inasprite e lo slancio del credito dovrebbe attenuarsi in questo scenario caratterizzato da elevata incertezza.
In questo contesto, la BCE mantiene un approccio cauto, da valutare riunione per riunione e lascia aperte tutte le opzioni. Nelle sue dichiarazioni, la BCE ha eliminato il termine “restrittivo” in riferimento alla politica monetaria per avere piena “agilità”. L'Europa si trova in una fase critica. Da un lato, la regione potrebbe beneficiare degli effetti positivi di misure di sostegno, come il piano fiscale della Germania e il programma “ReArm Europe”. Dall'altro, se gli Stati Uniti entrassero in una fase di recessione, l'Europa farebbe fatica a evitare i rischi di contagio. Allo stesso tempo, la BCE deve anche affrontare pressioni disinflazionistiche: gli effetti di un calo della domanda derivanti dalle tensioni commerciali, dall'apprezzamento dell'euro e dal potenziale afflusso di prodotti cinesi a prezzi più bassi potrebbero superare le pressioni al rialzo esercitate dalle ritorsioni e dalle interruzioni della catena di approvvigionamento. Se la forza dell'euro solleva alcuni dubbi, ciò facilita il ciclo di allentamento della banca centrale.
Prevediamo ancora due tagli dei tassi da parte della BCE quest'estate. Nel frattempo, la Federal Reserve è in attesa di maggiore chiarezza su un potenziale scenario di stagflazione o di un picco temporaneo dell'inflazione. Il mantenimento dei dazi potrebbe spingere l'inflazione statunitense verso il 5% prima di tornare al 2% con il raffreddamento dell'economia americana, ma prevediamo tagli dei tassi nella seconda metà dell'anno.
Restiamo ottimisti sulla duration europea, soprattutto perché crescono gli interrogativi sullo status di bene rifugio dei Treasury statunitensi.