- “Liberation day”: Sebbene Trump abbia sorpreso il mercato durante la notte con dazi del 25% sulle importazioni di auto, l'idea del 2 aprile come data chiave per la politica tariffaria degli Stati Uniti è stata ventilata da tempo. Riteniamo che il mercato abbia già prezzato l'evento su indici come l’SX5E e il DAX, ma riteniamo ci siano opportunità di investire in azioni a basso costo sull'indice SMI.
- Indice più vulnerabile: La nostra analisi indica che l’SMI è l’indice più esposto ai dazi, data l’alta quota di ricavi generati negli Stati Uniti e la forte ponderazione nel settore farmaceutico, considerato strategico dall’amministrazione USA. A livello settoriale, oltre al pharma, riteniamo che le industrie più esposte agli USA, come beni di consumo, alimentari e bevande, automotive e media, siano le più vulnerabili ai dazi.
- Indici meno vulnerabili: Il MDAX, l’IBEX e l’UKX sembrano essere i meno esposti al rischio tariffario, il che rafforza la nostra view rialzista sul MDAX. Ci posizioniamo con una strategia di switch call su UKX rispetto all’SMI con scadenza a settembre. Vediamo anche un potenziale rialzista per l’IBEX.
- Selettività sulla volatilità: Con un “jump risk” elevato e incertezze persistenti oltre il 2 aprile, riteniamo che la volatilità resterà compressa vicino ai livelli attuali. Gli investitori dovrebbero essere selettivi nelle strategie di short sulla volatilità. Lo spread di volatilità tra SX7E e SX5E appare esteso, offrendo un'opportunità per posizionarsi in vista di una normalizzazione.