Analisi

Nel corso del fine settimana è stato finalmente raggiunto un accordo per alzare il limite di 31,4 trilioni di dollari al debito federale, anche se i dettagli non sono ancora chiari. E' certo che i repubblicani non hanno ottenuto la riduzione della spesa pubblica visto che rimarrà invariata nel corso dell'anno fiscale che inizia in ottobre (esclusa la spesa per la difesa).
I futures sugli indici americani hanno reagito positivamente e guadagnano lo 0,4% e anche i mercati asiatici hanno chiuso in rialzo: Tokyo ha chiuso a +1,03%, Sidney a +0,87% e Taiwan a +0,80%, ma gli indici cinesi hanno perso terreno con Hong Kong che perde lo 0,60% sul dato della diminuzione degli utili delle aziende industriali.
L'indice SP500 venerdì ha guadagnato l'1,30% sulle aspettative di un accorso (grafico a destra) e oggi Wall Street è chiusa per la festività del Veteran Day.
Gli indici europei aprono in rialzo di mezzo punto percentuale.
I mercati obbligazionari rimangono fermi sui livelli di venerdì con il rendimento del Treasury decennale a 3,81% e quello del Bund a 2,52% e sul mercati dei cambi l'Euro rimane debole a quota 1,0740 e il dollaro si rafforza anche contro lo Yen a 140,30. Il dato di venerdì dell'indice dei prezzi PCE ha rafforzato le aspettative di un ulteriore rialzo dei tassi americani in giugno.
Positivo il petrolio WTI che apre questa mattina a 73,20 dollari al barile, in rialzo di mezzo dollaro dalla chiusura di venerdì.
Dal fronte macro oggi non sono attesi dati. Il dato più importante della settimana è la disoccupazione USA di maggio attesa venerdì.