I fondi classificati all'interno di questa categoria investono senza vincoli nei mercati emergenti.
Fra gli indici più usati abbiamo il benchmark MSCI Emerging Markets, che è composto da più di 800 titoli, e copre approssimativamente l’85% della capitalizzazione di mercato di ciascun paese.
La tabella di seguito mostra la lista dei paesi considerati mercati emergenti da MSCI.
I primi dieci titoli del portafoglio dell'indice pesano per il 15/20% del totale; fra questi abbiamo Samsung Electronics, Taiwan Semiconductor, China Mobile, China Construction, Bank of China e Infosys. Si intuisce già dalla lista dei main holdings che fra i paesi più rappresentativi dell’indice figura la Cina, che vale da sola un quinto del portafoglio. Altri paesi ben rappresentati nel portafoglio sono Corea del sud, Taiwan, India, Sudafrica.
Al primo posto fra i più rappresentati c’è il settore finanziario, seguito da Information Tecnhology e Beni di consumo. Healthcare, Utilities e materie prime rivestono un ruolo marginale all’interno del paniere.
Nel biennio 2013-2014 il benchmark in dollari ha perso intorno al 2%, il 2015 è un altro anno caratterizzato da crescita negativa.
Quasi la metà dei comparti che investono in mercati Emergenti non si pone alcun vincolo geografico.
In altre parole su un totale di quasi 400 comparti azionari emergenti, oltre 150 rientrano nella categoria Az. Emergenti Globali. Ciò non stupisce se si considera il vantaggio della diversificazione di un approccio globale; i mercati emergenti sono caratterizzati da alta volatilità, causata dalla maggiore instabilità politica, economica e/o dalla dipendenza dalle politiche monetarie statunitensi o dall'andamento delle materie prime, in particolare petrolio.
Fra le altre categorie emergenti, la più popolosa è Az. Emergenti - Cina, con un numero di comparti che si aggira intorno alla cinquantina.