La categoria Azionari Asia Pacifico - Small Cap Ex Japan comprende tutti quei fondi che investono in azioni a piccola capitalizzazione ad esclusione di quelle giapponesi.
La azioni “Small Cap” hanno una capitalizzazione inferiore ai 2 miliardi di dollari; la capitalizzazione delle azioni “Mid Cap” va dai 2 ai 10 miliardi di dollari, soglia oltra la quale si parla di “Large Cap”.
Il segmento delle small cap è consigliato agli investitori più esperti: potenzialmente i guadagni possono essere cospicui - molto spesso si tratta infatti di aziende di nicchia o di recente introduzione e se i loro prodotti trovano successo gli utili tenderanno a moltiplicarsi - ma allo stesso tempo il rischio annesso è molto più alto. Quindi, mentre le large cap tendono ad avere risultati stabili e poco volatili con potenzialità di crescita non così enormi ma nemmeno così ridotte, le small cap sono percepite come un segmento speculativo perché comportano un rischio maggiore.
I fondi compresi in questa categoria non sono molti, contiamo infatti circa dieci comparti che, con le diverse classi distribuite, raggiungono un totale di 30 fondi.
Il benchmark di categoria è l’indice MSCI AC Asia Pacific Small Cap Ex Japan, composto da quasi 2000 titoli, selezionati all’interno di un paniere composto da quattro dei cinque Paesi Asiatici Sviluppati - Australia, Hong Kong, Nuova Zelanda e Singapore - e otto Paesi Emergenti Asiatici che includono Cina, India, Indonesia, Korea, Malesia, Filippine, Taiwan e Thailandia. L’indice copre approssimativamente il 14% della capitalizzazione di mercato di ogni paese.
All’interno dell’indice prevalgono il mercato cinese (18%) e quello coreano, seguiti da Australia e Taiwan (entrambi vicini al 15%), mentre il mercato indiano ha un peso intorno al 10%. A livello settoriale, invece, i titoli finanziari, i consumi discrezionali, gli industriali e l’IT sono i più rappresentati visto che il loro peso varia tra il 15 e il 20%. All’interno della top ten troviamo molti titoli australiani provenienti da diversi settori e tra questi citiamo Duet Group (Utilities), Challenger (Finanziari) e Echo Entertainment Group (Consumi Ciclici).