MERCATI OBBLIGAZIONARI - SUD AFRICA

03/06/2015

I rendimenti dei mercati obbligazionari europei sono risaliti marginalmente nel corso del secondo trimestre del 2015, ma rimangono a livelli storicamente molto bassi, e gli investitori dovrebbero considerare alternative nei mercati emergenti, che offrono rendimenti sensibilmente più elevati.  Il problema è valutarne i rischi.

 

Il mercato obbligazionario sudafricano offre rendimenti che vanno dal 6,25% dei tre mesi all’8,15% dei titoli a 10 anni.  I rendimenti reali sono però sensibilmente inferiori, visto che il tasso di inflazione è del 4,5%, e del 5,6% che escludiamo le componenti dei prezzi energetici e degli alimentari. 

Il rating dei titoli governativi è BBB- per S&P, quindi lo stesso del Governo italiano, ma il rischio default non è comparabile, e volendo investire su questo mercato è preferibile puntare sulle scadenze brevi, evitando di sommare al rischio cambio il rischio di rialzo dei rendimenti.

Sono comunque rendimenti reali superiori rispetto a quelli dei mercati dell’area euro o del mercato americano, e il problema è valutare se sono abbastanza elevati per compensare il rischio cambio del Rand Sudafricano.

 

Il Rand è chiaramente su di un trend ribassista, più evidente nei confronti del dollaro: contro la valuta americana è passato da 6,5 a 12,1 negli ulti quattro anni e le perdite contro l’euro sono state ridimensionate sono negli ultimi 12 mesi a causa del ribasso della valuta europea contro il dollaro.

Il Rand è appesantito da un disavanzo strutturale sia della bilancia commerciale che del conto corrente della bilancia dei pagamenti, che presenta un deficit stabile intorno al 5% del PIL.  Non ci sono segnali di miglioramento su questo fronte ed è da attendersi una continuazione dei trend ribassista contro dollaro.  Il trend contro l’euro è stato sfavorevole all’euro nell’ultimo anno e pertanto l’investimento in Rand sarebbe stato molto redditizio, ma l’euro sta dando segnali di stabilizzazione e pertanto i guadagni facili sono ormai passati, e attualmente i rischi sono più elevati.  Basterebbe una fase di aumento dell’avversione al rischio sui mercati finanziari per affondare il Rand in poche settimane e più che compensare i rendimento differenziale del 6,25% rispetto all’euro.

A nostro avviso il mercato sudafricano offre prospettive interessanti, ma è da considerare nelle fasi di debolezza del cambio, mentre da inizio anno il Rand si è rafforzato contro l’euro da 15 a 13 Rand.  E’ un mercato da tenere in considerazione, ma non ai livelli attuali di cambio: meglio attendere un ritorno sopra quota 15.

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