ATTESA SETTIMANA INTENSA SUI MERCATI 06/07/2015

Il dramma greco monopolizza i titoli, ma non è l’unico fattore importante per i mercati nel corso della settimana.

1) Il risultato del referendum greco non cambierà la posizione dei creditori. Il governo greco già aveva accettato il 90% delle richieste dei creditori e il problema principale rimane quello della ristrutturazione del debito: il FMI ha chiaramento affermato che per stabilizzare la situazione greca è necessario un taglio del debito, facendo capire che senza di questo il fondo non parteciperà al programma di ulteriori aiuti. Il sistema bancario greco è il fattore principale di rischio al momento, e senza un intervento della BCE le banche non riapriranno. Si parla di bail-in sui depositi (un prelievo sui depositi oltre un certo ammontare, come accaduto a Cipro).


2) Economia USA. I dati sulla disoccupazione americana di giovedì sono stati un po’ più deboli del previsto e giustificano aspettative di crescita intorno al 2% nel secondo trimestre dopo la contrazione del primo. Hanno deluso soprattutto la crescita dei salari e la diminuzione del tasso di partecipazione. Se guardiamo al future sui Fed Fund le aspettative sono per un rialzo dello 0,25% alla riunione del 16 dicembre. Nel corso della settimana verranno annunciati i dati sulla bilancia commerciale di maggio e l’indice ISM del settore dei servizi. Che dovrebbero permetterci di aggiustare le previsioni sulla crescita del PIL del secondo trimestre, ma l’attenzione sarà soprattutto puntata sul discorso di Janet Yellen di mercoledì e sulle minute del FOMC per valutare il rischio di un rialzo dei tassi a settembre invece che a dicembre, come scontato dal mercato. Da notare poi che con l’annuncio dei risultati di Alcoa mercoledì inizia la stagione dei risultati delle aziende americane del secondo trimestre. Il mercato americano è tecnicamente debole e ulteriori ribassi non dovrebbero sorprendere nel corso delle prossime settimane. Non ci sono motivi per incrementare l’esposizione su Wall Street.


3) Prosegue la veloce correzione del mercato azionario cinese, che ha perso il 30% dai massimi di aprile ritracciando il 50% dei rialzo da inizio anno. Il governo cinese sta facendo di tutto per arginare il ribasso: ha abbassato i tassi della banca centrale, tagliato i Reserve Requirements e considerato la riduzione dei mergini per gli acquisti sul mercato. Sono stati sospesi 28 IPO e incoraggiato gli acquisti dei fondi comuni: sembra una reazione eccessiva per un mercato che comunque ha guadagnato l’80% in 12 mesi a fronte di un’economia in rallentamento. La correzione non dovrebbe essre ancora giunta al termine.

INDICE HANG SENG BORSA DI HONG KONG

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