Il Best Performer italiano di maggio 2015


Livio Perrone

1. Il fondo investe in azioni nord americane a piccola e media capitalizzazione. Quali sono le logiche sottostanti la gestione del portafoglio e in che modo avviene lo stock picking?


Sulla base dei principali indicatori patrimoniali/reddituali, del posizionamento competitivo e delle valutazioni, ricerchiamo le migliori opportunità di investimento fra le società statunitensi dotate di una capitalizzazione generalmente non inferiore ai 300 milioni di dollari (per motivi di liquidità) e non superiore ai 8/9 miliardi di dollari (entrando quindi anche nel segmento delle medium cap). Più specificamente, per ottimizzare gli sforzi di selezione e analisi in un universo così popoloso e polverizzato come quello delle medium/small cap statunitensi, viene effettuato uno screening preliminare di tale segmento del mercato azionario in base alla redditività, al “momentum” nella generazione di cash flow nonché alle valutazioni. Utilizzando le tecniche classiche di analisi fondamentale, viene successivamente generato un portafoglio, più concentrato rispetto all’intero universo delle mid/small cap, mediamente composto da circa 100 titoli, sul quale è possibile effettuare un monitoraggio più puntuale delle vicende societarie e dell’andamento dei prezzi. Tendiamo, poi, a non enfatizzare il trading di breve periodo: l’approccio preferito, infatti, punta all’acquisto ed al mantenimento delle posizioni fino al raggiungimento dell’obiettivo di prezzo prefissato al momento della selezione e/o fino al completamento di una fase di performance superiore al benchmark ritenuta soddisfacente.

2. Grazie anche all’andamento del mercato americano e in particolare al segmento delle small cap (MSCI USA Small Cap NTR +4,30%), il fondo guadagna un rendimento mensile di +4,42% e sale in vetta alla classifica degli OICR di diritto italiano più performanti. A cosa è dovuto questo risultato? Quali sono stati i titoli che si sono rivelati scommesse vincenti?

Eurizon Azioni PMI America è rimasto investito in un intorno del 100% (quindi al di sopra del benchmark) per quasi tutto il mese senza copertura del rischio di cambio. Ha beneficiato appieno, quindi, non solo del positivo andamento del segmento small cap della borsa statunitense, ma anche dell’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’eurovaluta.

3. A livello settoriale come è investito il fondo? Per il futuro intendete modificare l’allocazione a favore di altri settori che potrebbero beneficiare di un andamento positivo?

Il fondo è attualmente esposto ai petroliferi, agli industriali, ai finanziari ( banche regionali, soprattutto) e ai beni di consumo discrezionali; al contrario, comparti quali la cura della salute e i beni di consumo non discrezionali sono in significativo sottopeso. In generale si cercherà di mantenere, o addirittura ulteriormente aumentare, l’attuale sovraesposizione alle industrie il cui andamento è correlato positivamente ai rendimenti obbligazionari, suscettibili di ulteriori rialzi (ad es. banche, semiconduttori, componentistica auto, software, petroliferi e beni di investimento), a scapito dei settori che risentono negativamente dell’irripidimento della curva dei tassi. Tale fenomeno si sta già verificando sui titoli dei servizi di pubblica utilità, immobiliari, farmaceutici, telecomunicazioni e alimentari che sono presenti in portafoglio con un peso decisamente inferiore a quello dell’indice di riferimento.
4. I risultati macro del primo trimestre relativi al mercato americano sono stati deludenti mentre quelli relativi al secondo trimestre hanno lasciato intravedere dei miglioramenti. Quali opportunità potrà offrire il mercato nei prossimi mesi?

Se la congiuntura americana dimostrerà la capacità di superare il “vuoto d’aria” del primo trimestre e incamminarsi di nuovo, come sembra probabile, su un sentiero di crescita robusto e, soprattutto, se tale crescita sarà trasformata dalle aziende statunitensi in incremento degli utili superiore alle attuali attese, il mercato azionario USA avrà la possibilità di produrre ulteriori rialzi anche in presenza di valutazioni non particolarmente attraenti.


5. Gli analisti si attendono a settembre un aumento dei tassi da parte della Fed. Quali sono le sue opinioni a riguardo e quali potrebbero essere le conseguenze sul mercato americano in generale e sul segmento small cap in particolare?

Prevedere ad oggi il momento del primo atto di restrizione monetaria da parte della FED ( dopo quasi 11 anni di massiccia espansione) è molto difficile, visto anche che, per ammissione della stessa Yellen, la decisione dipenderà dai prossimi dati macroeconomici. Più facilmente prevedibile, sulla base dei precedenti episodi di primo rialzo dei tassi soprattutto per motivi virtuosi (cioè normalizzazione della politica monetaria a fronte di crescita robusta con inflazione sotto controllo), è una reazione positiva del mercato azionario sia nei mesi precedenti sia in quelli successivi. Tale reazione solitamente è ancora più marcata nel segmento delle piccole capitalizzazioni, complessivamente più ciclico, anche in termini di rendimento relativo rispetto al resto del mercato stesso.



 

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