Il Best Performer italiano di gennaio 2015


Roberto Brasca & Giacomo Tilotta



1. Come funziona il fondo e come avviene la scelta dei titoli del mercato domestico?


La selezione dei titoli, in accordo con la politica di investimento dei fondi AcomeA, è essenzialmente basata sui fondamentali economici delle imprese sottostanti. L’approccio di analisi è orientato al “valore” (“value investing”) e privilegia quindi imprese o settori trascurati e sottovalutati sotto il profilo degli attivi o delle potenzialità reddituali future. I titoli vengono acquistati e venduti con gradualità su un orizzonte temporale di riferimento di medio-lungo termine, consistente con un cambio di ciclo settoriale o con processi di ristrutturazione aziendale. Il rischio è gestito attraverso un elevato grado di diversificazione.

2. Grazie a un rendimento mensile del +12,05%, AcomeA Italia si laurea best performer mensile tra i fondi di diritto italiano superando il benchmark MSCI Italy del 4,8%. Il risultato sembra legato a uno stock picking particolarmente indovinato, con scelte come Fiat, PopMilano e Finmeccanica che hanno ampiamente sovraperformato il mercato evitando allo stesso tempo i principali titoli (Eni, Enel). Il futuro prevedete di proseguire con questo stile di gestione che punta su scostamenti notevoli dal benchmark?

La struttura del fondo è il risultato di un processo di investimento svincolato dalla composizione del benchmark e volto alla ricerca del valore tra tutti i titoli quotati. Di conseguenza, le scelte di investimento, che rispettano prevalentemente un approccio bottom-up, continueranno a privilegiare quei settori/titoli che affiancheranno a valutazioni attraenti, potenzialità di miglioramento reddituale non ancora prezzate dal mercato.

3. Il rendimento YTD a fine gennaio dell’indice MSCI Italy è di +7,25%. Il paniere può contare su un peso dei titoli finanziari che si aggira attorno al 37%, mentre nel vostro portafoglio è circa il 50%.
Per quanto riguarda invece i titoli energetici, l’indice conta un 23% mentre il portafoglio di AcomeA Italia A2 meno dell’1%. Intendete rivedere l’allocazione settoriale nel breve termine?

Nonostante la debole performance del settore energetico, impattato negativamente dal calo del prezzo del petrolio, è ancora mantenuto un approccio cauto sul settore, in quanto le valutazioni non sembrano scontare del tutto le criticità strutturali. Sul settore finanziario l’esposizione elevata risponde alla sua forte reattività ad un contesto macroeconomico in miglioramento, nonché ai tangibili benefici derivanti dai cambiamenti normativi in atto. In uno scenario di riapertura del credito e di ripresa economica, particolare attenzione sarà poi dedicata al comparto delle piccole e medie capitalizzazioni, ponendo l’accento su quelle realtà che operano in settori di nicchia dai margini interessanti con forte orientamento all’innovazione di prodotto/servizi. Infine, un peso rilevante continuerà ad essere riservato al comparto delle telecomunicazioni, in quanto rimane elevato il potenziale di miglioramento prospettico, a fronte non solo della rilevanza strategica del servizio fornito, ma anche delle possibili modifiche dell’impianto regolatorio europeo su tariffe e concentrazione.

4. Nel corso del 2015 vi attendente una performance del mercato italiano superiore o inferiore a quella degli altri mercati dell’area Euro?

Il mercato azionario italiano presenta delle valutazioni particolarmente sacrificate. Questo è vero in particolar modo per alcuni dei settori, come quelli finanziari e quelli ciclici, che maggiormente lo rappresentano. All’interno dell’area euro, inoltre, il mercato italiano risulta essere uno dei principali beneficiari della maggiore incisività della politica monetaria adottata dalla BCE, nonché di una ripresa della crescita economica, che nonostante la gradualità dei benefici connessi alle scelte politiche e al percorso di riforme in atto, potrebbe aver trovato nella debolezza dell’euro e nel calo del prezzo del petrolio, un sostegno al suo percorso.

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