Il Best Performer italiano di febbraio 2015


Fausto Artoni


1. Il fondo Azimut Trend Italia è un fondo flessibile la cui componente azionaria è prevalentemente investita in emittenti italiani anche se, fino a un massimo del 45%, il portafoglio può essere investito in titoli di emittenti europei e nord americani. Come avviene la selezione titoli? Quali logiche sottostanno alle scelte di asset allocation?


Il fondo ha quella facoltà prevista dal prospetto. Negli ultimi 3 anni il fondo ha investito esclusivamente in titoli azionari italiani, per la nostra convinzione che si tratti di asset ancora sottovalutati.

2. Nel mese di febbraio, grazie a un rendimento di +11,87%, il fondo è risultato il più performante tra tutti i fondi italiani. Quali sono state le scelte vincenti? L’utilizzo dei derivati ha contribuito alla performance?

La performance del mese di febbraio deriva dal sovrappeso sui settori ciclici (auto, costruzioni, cemento) e finanziario (in particolare nelle banche popolari). L’unico derivato che ha contributo alla performance è il future sull’indice FTSE Mib che ha un peso di circa il 30% del patrimonio.

3. Nei primi due mesi dell’anno il fondo ha reso il 7% più dell’MSCI Italy, evidentemente evitando i primi cinque titoli dell’indice e puntando sui titoli a più bassa capita lizzazione: è da attendersi che la strategia rimanga questa anche nei prossimi mesi?

Nei primi due mesi il fondo ha mantenuto in underweight il settore utilities. Abbiamo discreti investimenti in società di media capitalizzazione che sono leader nel loro settore (Brembo, Aamplifon, Ima, Interpump, Ddatalogic, Diasorin, Prysmian), o abbiano un modello di business in grado di generare cassa per gli azionisti (Eitowers, Raiway, Recordati, Atlantia), importanti investimenti anche in società con rilevanti turnaround manageriali (WDF, Autogrill e diverse società del settore media).

4. Quali sono le attese per il 2015 sia per l’area euro che per il mercato italiano in particolare?

Le attese per il 2015 sono positive per l’Europa e in particolare per l’Italia. La possibile inversione positiva del ciclo economico abbinata al dollaro forte, alla debolezza delle materie prime e al Quantitative Easing appena avviato rendono la situazione dei mercati equity europei particolarmente interessante.

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