Il Best Performer italiano di aprile 2015

AcomeA Paesi Emergenti A2

Giovanni Brambilla e Giovanni Buffa

Società: ACOMEA SGR - Sito web: AcomeA Sgr
cod. ISIN: IT0004718810 - Categoria: Az. Emergenti - Globali

1. AcomeA Paesi Emergenti A2 è un fondo azionario finalizzato alla crescita significativa del capitale investito nel lungo periodo e con un livello di rischio alto. Investe almeno il 70% dell’attivo in titoli azionari di società appartenenti ai paesi emergenti dell’Asia, America Latina, Europa dell’Est, Medio Oriente e Africa. Potrebbe descrivere brevemente come avviene la fase di allocazione geografica/settoriale e di selezione dei titoli da collocare in portafoglio, nonché di scelta dell’esposizione totale sui mercati azionari? Per ottenere risultati migliori rispetto al benchmark puntate più sull’asset allocation o sullo stock picking?

Il nostro approccio alla gestione è puramente bottom up; analizziamo cioè i singoli titoli e valutiamo se, ai prezzi correnti di borsa, sia  opportuno investire in un ottica di medio-lungo periodo. Le analisi macro vengono utilizzate più per capire il contesto in cui operano le singole aziende che per scelte di investimento di tipo top down. L’allocazione geografica è quindi più una conseguenza dello stock picking che una scelta dettata da ragioni di country allocation. Seguendo la nostra filosofia contrarian value ci ritroviamo spesso  ad essere investiti in quei mercati che trattano a valutazioni a sconto rispetto alla media di mercato. Se nell’universo investibile non troviamo sufficienti  occasioni di investimento preferiamo non essere investiti al 100% ma optiamo per detenere la liquidità in portafoglio (anche in valute differenti dall’ Euro) in attesa di opportunità più propizie.

2. Il fondo ottiene nel mese di aprile una performance di +11,79%. In virtù di questo risultato è l’OICR più performante fra i prodotti di diritto italiano e il miglior fondo della nostra categoria Azionari Emergenti – Globali. Quali sono stati i principali driver della performance (performance attribution)?

Il principale fattore che ha guidato la performance è stato il sovrappeso del mercato cinese ed in particolare i titoli a piccola e media capitalizzazione. L’indice Hang Seng Mainland 100 ha infatti fatto registrare una variazione di +15% in valuta locale nel mese di aprile. Inoltre sono risultati premianti i nostri investimenti in Russia (Micex +12% in euro) e in Australia. Infine abbiamo beneficiato dell’assenza di investimenti in India, mercato che, nonostante la recente correzione, continua a trattare su valutazioni a nostro avviso ancora eccessive.

3. Per quanto riguarda i settori, il fondo investe nell’intera rassegna di settori, dalle materie prime (circa il 14%) all’Healthcare (circa l’1,5%). Cosa può dirci degli scostamenti settoriali e geografici rispetto al benchmark?

AcomeA adotta un approccio di gestione attivo e di tipo contrarian value. Come tale, gli scostamenti in termini geografici e settoriali rispetto al benchmark possono essere molto ampi. Ad oggi siamo sovrappesati su Cina, Sud Corea, Grecia e Russia, neutrali sul Brasile, e in deciso sottopeso su India, Indonesia, Tailandia, Taiwan, Messico e Sud Africa. Sul fronte settoriale lo scostamento più rilevante è rappresentato dal sottopeso del settore finanziario e dal sovrappeso dei settori telecom e materiali di base. Il fondo è inoltre investito in azioni solo per l’85% circa del n.a.v.

4. Nei primi quattro mesi dell’anno il fondo è già cresciuto di oltre 20 punti. Qual è la vostra view per l’anno in corso per quanto riguarda i mercati in via di sviluppo? Può essere il 2015 l’anno degli emergenti, come lo fu il 2009 (MSCI Emerging Markets Net Total Return +72%)?

Fare previsioni  è un esercizio di stile che lasciamo ad altri. Detto questo il 2009 era un anno molto differente dal 2015.  Sei anni orsono i mercati erano reduci da una  pesantissima correzione, le valutazioni di mercato erano molto attraenti e l’economia mondiale era nel pieno di stimoli monetari e fiscali provenienti da ogni dove. Di contro nel 2015 ci ritroviamo con i  mercati sui massimi storici associati a livelli di valutazioni poco attraenti e con una   crescita economica dell’area emergente che comincia a mostrare decisi segnali di affaticamento. Il nostro atteggiamento rispetto all’asset class rimane quindi prudente. Tuttavia riteniamo che esistano riserve di valore in determinati titoli e settori che continueremo a monitorare.

5. Come viene gestita l’esposizione valutaria?

Le valute, soprattutto in questo ultimo periodo, hanno assunto un ruolo cruciale nella gestione degli investimenti. Basti pensare che YTD l’indice Msci Em in valuta locale ha fatto registrare una performance del 8,5% contro una performance dello stesso in euro di oltre il 15%. Essendo investitori bottom up l’allocazione valutaria è una conseguenza delle scelte di selezione dei titoli. Tuttavia la scelta di coprirsi o meno dal rischio cambio è determinata da attente analisi macroeconomiche che guardano ai fondamentali di un paese nel lungo periodo e non alle fluttuazioni della valuta nel breve. In questo momento siamo sovrappesati sul real brasiliano e sul rublo russo mentre siamo coperti al 35% sul dollaro di Hong Kong e al 50% sul dollaro australiano.

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