Rubrica Over 10 Years: Fideuram Italia

Commento del gestore


Il 2014 è stato un anno particolarmente denso di avvenimenti e spunti contrastanti per il mercato azionario italiano.

Dopo un primo semestre particolarmente positivo, il mercato ha ripiegato nella seconda parte dell’anno in un contesto di persistente ed elevata volatilità. Le aspettative di una ripresa del ciclo economico e l’attesa di riforme strutturali hanno inizialmente determinato consistenti flussi in acquisto da parte di primari investitori internazionali, che si erano allontanati da molto tempo dal mercato azionario italiano. I consistenti rialzi degli indici, registrati nei primi mesi dell’anno, si sono poi progressivamente erosi, date la persistente debolezza dell’andamento macroeconomico e le dinamiche negative di alcuni settori, tra i quali in particolare quello petrolifero. Anche il settore bancario ha in larga parte ripiegato nella seconda parte d’anno, dopo un primo semestre brillante che aveva visto l’esito positivo di una serie di operazioni di rafforzamento del capitale. Performance positive hanno invece contraddistinto buona parte del settore industriale. Nel periodo di riferimento, il Fondo è stato caratterizzato da un’operatività costante, in parte finalizzata a trarre vantaggio da una volatilità che si è mantenuta su valori superiori alla media storica. In particolare, per quanto riguarda il comparto finanziario, è stata mantenuta un’esposizione costante sul settore assicurativo, mentre è stata variata nel tempo quella relativa ai titoli bancari. Nella prima parte dell’anno, a seguito di performance particolarmente brillanti, sono state ridotte le posizioni su diverse piccole e medie capitalizzazioni, mentre sono state progressivamente incrementate quelle sui principali titoli industriali impegnati in processi di riorganizzazione.

Le prospettive per il 2015 appaiono al momento improntate all’ottimismo, in considerazione del prevalere di aspetti positivi. In particolare, l’economia nazionale dovrebbe dare nel corso dell’anno segnali di miglioramento, in un contesto di valutazioni a sconto rispetto a quelle dei principali mercati azionari internazionali. L’azione della Banca Centrale Europea, inoltre, continuerà a favorire un indebolimento dell’Euro, con conseguente aumento della competitività delle imprese, e la riduzione dei rendimenti obbligazionari. Il recupero del mercato azionario italiano, pertanto, dovrebbe essere favorito anche dall’arrivo di nuovi flussi di capitale, in uscita dal comparto obbligazionario e dei titoli di stato, data la ricerca di rendimenti più interessanti da parte degli investitori.

La strategia d’investimento continua a privilegiare le società del settore dei beni di consumo esposte sia sul mercato italiano, che dovrebbe finalmente mostrare segni di miglioramento della domanda interna, sia su quelli internazionali, dove beneficiano dell’indebolimento dell’Euro rispetto alle principali valute estere. Una particolare attenzione sarà riservata al settore finanziario, in particolare a quello bancario, che presumibilmente risulterà ancora il più volatile del mercato, risentendo non solo dell’andamento reddituale ma anche della percezione del rischio paese a livello internazionale. Infine, un selettivo e consistente posizionamento è riservato alle piccole e medie capitalizzazioni, che sono tradizionalmente la parte più dinamica e redditizia del listino nazionale.

 

Caratteristiche

Fideuram Italia è specializzato sul mercato azionario italiano. La gestione è di tipo attivo al fine di realizzare un rendimento superiore al benchmark di riferimento, non solo nel lungo periodo ma anche nel breve tramite un costante controllo del rischio e un’ampia diversificazione delle posizioni detenute.

La costruzione e la movimentazione del portafoglio avviene sulla base di due criteri. La parte più importante dell'attivo viene investita in titoli di imprese che, secondo l’analisi fondamentale del gestore, hanno importanti quote di mercato in settori dinamici e presentano valutazioni tali da permettere performance migliori degli indici nel lungo periodo.

Il secondo criterio di selezione e movimentazione è più dinamico e punta ad individuare quelle azioni e comparti che affrontano specifiche condizioni di mercato tali da portare ad una crescita dei corsi nel breve periodo.

 

A cura di: Luigi Degrada, Responsabile Gestione Fondi italiani

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