01/02/2025

Asset Allocation Febbraio 2025

Il mese di gennaio è stato positivo per i mercati azionari con Wall Street che ha recuperato le perdite di dicembre riavvicinandosi ai massimi di novembre, mentre lo Stoxx600 europeo ha superato i massimi precedenti.

Le valutazioni azionarie sono sempre più estreme e il premio per l'investimento azionario è sceso sotto al rendimento dei titoli di Stato decennale per la prima volta da inizio secolo: il rapporto rischio/rendimento dei mercati azionari è chiaramente sfavorevole rispetto a quello dei mercati obbligazionari: è certamente possibile che Wall Street estenda il rialzo verso nuovi massimi, anche perchè mancano ancora segnali affidabili di fine trend, ma è consigliabile non partecipare a quest'ultima fase rialzista prima dell'avvento di un trend ribassista pluriannuale.

Continuiamo poi a favorire un'esposizione sui metalli preziosi, argento in particolare.

I MERCATI OBBLIGAZIONARI 

I rendimenti obbligazionari a lungo termine hanno chiuso il mese poco mossi dopo un rialzo nella prima metà che ha portato il rendimento del Treasury decennale al 4,8% (grafico a destra) per poi ridiscendere al 4,54%. 

I dati sull’inflazione in Europa e negli Stati Uniti non mostrano segnali di ulteriore discesa e la Federal Reserve ha interrotto la fase di riduzione dei tassi mentre la BCE ha ridotto quelli a breve di in altro quarto di punto a fine gennaio rispondendo ai segnali di ulteriore debolezza della congiuntura europea.

Nonostante sia difficile prevedere l'impatto sull'inflazione USA dei dazi decisi dall'Amministrazione Trump è innegabile che le pressioni inflazionistiche siano ancora presenti e che è difficile una discesa dei rendimenti dei Treasurys dai livelli attuali, che comunque sono a livelli reali interessanti e giustificano un'esposizione soprattutto sui titoli sino a cinque anni.  I rendimenti più a lungo termine offrono un premio non abbastanza elevato vista l'incertezza dello scenario.

Per quanto riguarda i rendimenti europei sono ancora probabili riduzioni dei tassi da parte della BCE e potremmo vedere anche rendimenti a lungo termine un po' più bassi nei prossimi mesi, ma non di molto.

I MERCATI AZIONARI 

Il mese di gennaio è stato positivo per i mercati azionari con Wall Street che ha recuperato le perdite di dicembre riavvicinandosi ai massimi di fine novembre (grafico in basso), mentre lo Stoxx600 europeo ha superato i massimi precedenti. Tokyo invece ha chiuso in leggero ribasso.

I principali titoli tecnologici americani hanno messo a segno performance contrastate con Meta che ha guadagnato il 15% mentre NVIDIA ha perso il 10%. I titoli a minore capitalizzazione hanno guadagnato il 2% circa misurato dal Russell 2000.

Prevale il sentimento positivo sui mercati e la percentuale di liquidità dei fondi d'investimento è vicina ai minimi storici nonostante i primi provvedimenti dell'amministrazione Trump sui dazi siano negativi per la crescita globale, mentre i rendimenti obbligazionari non si sono allontanati di molto dai massimi degli ultimi anni.

Le valutazioni azionarie sono sempre più estreme e il premio per l'investimento azionario (misurato dagli utili previsti per i prossimi 12 mesi diviso i prezzi delle azioni) è sceso sotto il rendimento dei titoli di Stato decennale per la prima volta da inizio secolo (grafico a destra del Financial Times): il rapporto rischio/rendimento dei mercati azionari è chiaramente sfavorevole rispetto a quello dei mercati obbligazionari: è certamente possibile che Wall Street estenda il rialzo verso nuovi massimi, ma è consigliabile non partecipare a quest'ultima fase rialzista prima dell'avvento dii un trend ribassista pluridecennale.

Volendo rimanere esposti ai mercati azionari è preferibile puntare sui settori difensivi come quello delle utilities.

Mancano ancora segnali affidabili di fine del trend rialzista di lungo termine, ma i valori sono ora chiari: da monitorare l’area 5560/5537 per l’S&P500 in quanto una discesa sotto il livello inferiore sarebbe un primo segnale di inversione mentre 4938 è il livello da non superare perché non inizi un  mercato ribassista di lungo termine. 

E' consigliabile puntare più sui mercati obbligazionari e sulle commodities, argento in particolare: il metallo deve chiudere il gap con l'oro che ha fatto segnare nuovi massimi storici.

 

 

 

 

 

© 2001-2022 CFS Rating Tutti i diritti sono riservati

I dati le informazioni e le elaborazioni sono proprietà di CFS Rating, nessuna garanzia viene data in merito alla loro accuratezza, completezza e correttezza.

I dati e le elaborazioni pubblicate nel presente sito non devono essere considerate un'offerta di vendita, di sottoscrizione e/o di scambio, e non devono essere considerate sollecitazione di qualsiasi genere all'acquisto, sottoscrizione o scambio di strumenti finanziari e in genere all'investimento.