15/06/2021

Confrontare la sostenibilità in un portafoglio multi-asset

Quando si parla di sostenibilità, gli investitori multi-asset, devono trovare il modo di confrontare tra mele e arance. Con la crescente decarbonizzazione dell'economia globale, la comprensione dell’impronte di carbonio dei portafogli è diventata fondamentale per il processo decisionale degli investimenti. Proviamo ad esaminare come i gestori multi-asset possono valutare accuratamente gli impatti sul clima delle diverse strategie di gestione dei fondi all'interno dei portafogli misti.

La sfida dello Scope 3

Per quantificare l'impatto ambientale di un portafoglio, dobbiamo andare a misurare le emissioni di gas serra delle aziende che lo compongono. Il Greenhouse Gas Protocol, un insieme di principi di reporting globalmente accettati, aiuta a classificare queste emissioni. Un portafoglio di azioni manifatturiere, per esempio, potrebbe richiedere il monitoraggio delle tonnellate di anidride carbonica delle caldaie e dei veicoli delle aziende (classificate come Scope 1 o emissioni "dirette"), sommato all'impronta di carbonio dell'elettricità acquistata (Scope 2 o "indiretta"). Ma guardando al contesto più ampio, la valutazione potrebbe includere anche i dati sull'impatto ambientale dei prodotti fabbricati e l'impronta di carbonio delle catene di fornitura delle aziende, come ad esempio le emissioni degli appaltatori (Scope 3, anch’esse “indirette”).

Il nostro obiettivo finale come investitori è quello di considerare tutti i tipi di emissioni (Scope 1, 2 e 3) all'interno di un portafoglio. Sfortunatamente, le emissioni Scope 3 sono ancora difficili da misurare, aperte a errori di calcolo e non frequentemente divulgate. Nel marzo 2020, MSCI ha riferito che solo il 18% dei costituenti del suo più ampio MSCI ACWI Investible Market Index ha riportato le emissioni Scope 3. Ci aspettiamo che questo cambi nel tempo, poiché le emissioni Scope 3 sono il maggior contributore alle emissioni aziendali totali, anche se l'equilibrio differisce tra i settori. Tra il 1995-2015, le emissioni Scope 3 sono cresciute dell'84%, rispetto rispettivamente al 47% e al 74% per le emissioni Scope 1 e 2.

Fino a quando i dati Scope 3 non miglioreranno, gli investitori devono misurare ciò che possono. Ma devono essere pienamente consapevoli di quali emissioni vengono confrontate tra i portafogli, in particolare se i portafogli hanno significative distorsioni settoriali. Per esempio, omettere le emissioni Scope 3 in un portafoglio orientato ai titoli manifatturieri, che possono avere una quota elevata di emissioni Scope 3, rischia di sottostimare significativamente il suo impatto sul clima.

Valutazione dell’impronte di carbonio per portafogli multi-asset

Per i portafogli di sole azioni, calcolare le impronte di carbonio è relativamente semplice. Quando i dati sulle emissioni sono disponibili a livello di singolo titolo, possono essere aggregati a livello di portafoglio. L'approccio più semplice somma le tonnellate assolute di carbonio emesse attraverso le partecipazioni di un portafoglio, proporzionalmente alla quota di capitalizzazione di mercato di ciascuna azienda detenuta dal portafoglio. Con questa misura, se un portafoglio possiede l'1% di una società, è responsabile dell'1% delle sue emissioni di carbonio. Questa valutazione dell'impronta di carbonio è intuitiva: crea un collegamento diretto tra il capitale investito e le emissioni, permettendo confronti alla pari. Questo approccio, tuttavia, non funziona per i portafogli multi-asset che includono anche le obbligazioni.


Le emissioni potrebbero essere attribuite in base alla quota del portafoglio rispetto ai prestiti complessivi di un emittente, ma questo avvantaggia le aziende con grandi pool di debito, in quanto distribuisce le emissioni su una base più ampia. 

Un metodo alternativo è quello di attribuire le emissioni in base alla quota di portafoglio dell'enterprise value di un emittente. L'enterprise value è il valore di mercato combinato del patrimonio netto di un'azienda e del suo debito netto. Tuttavia, questo approccio incontra difficoltà quando gli emittenti di debito non hanno azioni quotate. Ed è volatile: i valori delle azioni e del debito cambiano con i mercati finanziari.

Utilizzare l'intensità di carbonio media ponderata

Un'altra soluzione è una misura chiamata "intensità di carbonio media ponderata". In primo luogo, viene calcolata l'intensità di carbonio per ogni azienda sottostante dividendo le emissioni annuali di ogni azienda per il suo reddito annuale. Questo è espresso come tonnellate di CO2 emesse per milione di dollari di entrate (tCO2e/$m). Questo bilancia o normalizza le emissioni di ogni azienda per il suo fatturato. Poi l'intensità di carbonio di ogni azienda viene aggiustata in base al suo peso nel portafoglio. Infine, l'intensità di carbonio ponderata di ogni azienda viene sommata per ottenere l'intensità di carbonio media ponderata del portafoglio.

Questo approccio è applicabile a tutti gli investimenti azionari e a reddito fisso e permette un confronto tra i vari portafogli perché una media ponderata non è influenzata dalle dimensioni complessive di un portafoglio. Aiuta gli analisti multi asset a identificare le partecipazioni e i settori che necessitano di attenzione, e supporta l’engagement con i gestori sottostanti.

Conclusioni

Calcolare le emissioni di carbonio è essenziale per poterle ridurre. Il reporting delle emissioni è migliorato costantemente negli ultimi anni, ma la divulgazione dello Scope 3 deve essere intensificata per dare agli investitori un quadro completo dei rischi che una particolare azienda, settore o portafoglio deve affrontare. Misure quantitative come l'intensità media ponderata del carbonio possono aiutare gli investitori a confrontare diverse strategie e portafogli ma devono essere viste nel contesto di conversazioni dettagliate con i gestori al fine di identificare i rischi climatici latenti, ma materiali, e le opportunità attraverso più classi di attività.

Contributo originale a cura di:
Eugene Philalithis - asset manager

link a contributo originale e fonti:https://www.fidelity-italia.it/articoli/views-from-the-floor/2021-06-14-confrontare-la-sostenibilita-in-un-portafoglio-multi-asset-1623665388836

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