CARATTERISTICHE
Il Fidelity European Dynamic Growth Fund investe in titoli azionari europei con un approccio Growth, ma segue come benchmark l’indice MSCI Europe, quello standard di categoria. Il portafoglio è di norma investito in circa 50 titoli ed è significativo il peso dei titoli a minore capitalizzazione: ad esempio attualmente i titoli con capitalizzazione superiore ai 10 miliardi di euro è solo del 54%, 30 punti percentuali in meno rispetto al benchmark del fondo. L’approccio di stock picking bottom up porta ad allocazioni geografiche e soprattutto settoriali significativamente diverse da quelle del benchmark: attualmente il mercato inglese è sovrappesato del 9% a scapito di Francia e Svizzera, mentre nella allocazione settoriale vengono favoriti i titoli tecnologici e industriali a scapito dei finanziari ed energetici, come del resto fanno tutti i fondi Growth. Nella scelta dei singoli titoli le principali posizioni sono spesso in titoli a minore capitalizzazione come attualmente l’inglese Experian o la tedesca Scout24, mentre mancano dal portafoglio tutti i primi 10 titoli del benchmark.
I RISULTATI
Lo stile di gestione particolarmente attivo ha portato sinora a risultati regolarmente lontani da quelli del benchmark del fondo: negli ultimi esercizi i titoli a maggiore capitalizzazione hanno fatto peggio delle small caps e il fondo ha ottenuto risultati superiori del 6% circa rispetto all’indice sia nel 2017 che nel 2018 e anche nel primo trimestre quest’anno ha guadagnato il 6,85% in più grazie a scelte come l’americana Wordpay Inc. Nonostante il peso maggiore dei titoli a bassa capitalizzazione la volatilità dei rendimenti mensili non è stata significativamente superiore alla media nel corso degli ultimi tre anni.
CLASSI E COSTI
Del fondo sono disponibili due classi A retail, una a distribuzione e una ad accumulazione, il cui costo totale di gestione è stato dell’1,91% nel corso dell’ultimo esercizio.
L’OPINIONE
Il Fidelity European Dynamic Growth Fund è una delle scelte migliori all’interno della categoria volendo una gestione attiva che ha ottenuto risultati stabilmente migliori di quelli del benchmark senza un livello di rischio particolarmente elevato, con una maggiore attenzione ai titoli europei a minore capitalizzazione.