Jupiter Global Financials è un fondo azionario dedicato all'investimento in aziende del settore finanziario. Jupiter Asset Management è una società fondata a Londra nel 1985 come boutique di investimento specializzato, che conta ora un patrimonio gestito di circa 50 miliardi di euro e possiede branch in diversi paesi. Di recente abbiamo pubblicato lo studio mensile relativo al rating medio dell'offerta di OICR in Italia e la società si è posizionata fra le migliori per l'investimento in equity.
Per approfondimenti, cliccate qui.
Fondo: Jupiter Global Financials L HSC
ISIN: LU1314348803
Categoria CFS Rating: Az. Finanziari
Società: The Jupiter Global Fund - www.jupiteram.com
Performance mensile: +7,92%
Nella foto: Guy de Blonay

Il processo di investimento inizia con l’allocazione geografica e settoriale o con la scelta dei singoli titoli?
L’obiettivo del fondo è ottenere una crescita del capitale di lungo termine in azioni del settore finanziario e il fondo cerca di raggiungerlo con una combinazione di un approccio top-down e bottom-up investendo in aziende le cui valutazioni non riflettono cambiamenti di strategia e di trend di lungo termine.
Mentre nel 2014 e nel 2015 I risultati del fondo si sono allontanati significativamente da quelli del benchmark di riferimento quest’anno sono stati praticamente gli stessi: è un risultato casuale o deriva da un cambiamento di strategia di investimento?
Nel 2014 il fondo era sottopesato Canada e Australia oltre che mercati emergenti e correlati alle materie prime e questo ha influito negativemente sui risultati, mentre nel 2015 ha permesso al fondo di fare molto meglio del benchmark. In generale il tracking error rimane elevato in ogni periodo e quindi il grado di indicizzazione al benchmark molto basso.
In maggio il fondo ha guadagnato 5,6%, molto di più degli altri fondi della categoria: a quali scelte attribuite la performance?
Il nostro peso molto ridotto sui titoli bancari ha aiutato enormemente, e inoltre numerose azioni in portafoglio hanno fatto molto bene nel mese, come Visa, Banque Cantonale Vaudoise, MSCI e Experian.
Alla fine di marzo l’allocazione geografica era signifcativamente sbilanciata sulla Gran Bretagna: come valutate il rischio della Brexit?
La nostra esposizione sulla Gran Bretagna è soprattutto su aziende che hanno più del 50% della loro attività all’estero e se la sterlina continuerà a scendere ne trarranno beneficio.
L’indice Stoxx Banks Index dei titoli bancari europei ha perso più del 20% dall’inizio dell’anno: ritenete che il trend proseguirà nei prossimi mesi o che abbiamo visto il minimo dell’anno.
Brexit è certamente il pezzo più importante del puzzle per il resto dell’anno e in seguito. Un’uscita della Gran Bretagna dalla UE potrebbe portare ad altri referendum in altri paesi dell’area e minacciare la stabilità del progetto europeo. Questo scenario avrebbe un impatto negativo sul sentiment dei mercati nel breve termine, ma non è uno scenario che ci attendiamo e stiamo sfruttando l’attuale volatilità per incrementare le posizioni nelle azioni preferite.
Per quanto riguarda il settore bancario nel caso la Gran Bretagna rimanga nella UE esiste una chiara possibilità che il settore metta a segno guadagni importanti nonostante il fatto che lo scenario attuale di rendimenti molto bassi non è favorevole al settore.