25/02/2025

PIMCO: Dove guardare quando le azioni hanno valutazioni basate sull’eccezionalismo

Poiché le valutazioni delle azioni statunitensi si avvicinano ai massimi storici, per gli investitori è un buon momento per valutare la sostenibilità dei guadagni dei titoli azionari e per riesaminare i vantaggi fondamentali della diversificazione del portafoglio.

 

I prezzi degli asset sono “elevati secondo molte metriche in questo momento”, ha dichiarato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell in una conferenza stampa il 29 gennaio. Due giorni prima un articolo in prima pagina sul Wall Street Journal, intitolato “Premium for Owning Stocks Vs. Bonds Disappears”, faceva notare che il premio per il rischio azionario - definito come il divario tra il rendimento degli utili dell'S&P 500 e il rendimento del Treasury a 10 anni - era diventato negativo per la prima volta dal 2002.

 

Un altro comune indicatore del valore delle azioni, il rapporto prezzo/utili corretto per il ciclo (CAPE), è salito a livelli raggiunti solo due volte negli ultimi trent'anni: durante la bolla delle dot-com e la ripresa post-pandemia (vedi Figura 1). I precedenti picchi del CAPE si sono verificati quando le proiezioni della Fed e le previsioni di consenso del mercato vedevano una crescita degli Stati Uniti dal 3,5% al 4,7% annuo. Oggi, tuttavia, si prevede che la crescita sarà solo del 2% circa per il 2025.

 

Figura 1: Il rapporto CAPE è vicino ai livelli massimi

 

Figure 1 is a line chart with a solid line representing the cyclically adjusted price-to-earnings (CAPE) ratio from 31 January 1995 through 31 January 2025, and a dotted line representing the average level of 28 during that period. From a starting level of 20 in 1995, the ratio steadily rose until it peaked at 44 in 1999 and 2000. It then fell as low as 13 in 2009, climbed to 39 in late 2021, fell back to the average level in 2023, and has climbed to 38 as of January 2025

Fonte: Shiller Data al 31 gennaio 2025. Il rapporto CAPE si riferisce al rapporto prezzo/utili corretto per il ciclo dell'S&P 500.

 

Sembra particolarmente preoccupante che le valutazioni siano così elevate quando l'incertezza è così alta (vedi Figura 2), con le politiche dei dazi statunitensi destinate a rimodellare il panorama economico globale.

 

Figura 2: L'incertezza della politica commerciale è aumentata

 

Figure 2 is a line chart tracking the U.S. Federal Reserve’s Trade Policy Uncertainty Index over the time frame December 1995 through January 2025. A description of the index appears in the note below the chart. In this time frame, the index hovered between 25 and 50 for two decades until January 2017, when it spiked to 165 in the month when President Donald Trump began his first term. The index fluctuated widely from 2017 until early 2021, ranging from 45 to 265. From 2021 to 2023, it stabilized around 50 during President Joe Biden’s administration. The index began to climb again in 2024, then spiked to 365 in November 2024, when Trump was elected to a second term.

Fonte: Federal Reserve statunitense al 31 gennaio 2025. L'indice di incertezza della politica commerciale (TPU) è elaborato dal personale della Divisione Finanza Internazionale del Consiglio della Federal Reserve e misura l'attenzione dei media alle notizie relative all'incertezza della politica commerciale. L'indice riflette i risultati della ricerca testuale degli archivi elettronici di sette importanti quotidiani: Boston Globe, Chicago Tribune, Guardian, Los Angeles Times, New York Times, Wall Street Journal e Washington Post (accessibili tramite ProQuest Historical Newspapers e ProQuest Newsstream). L'indice è graduato in modo che 100 indichi che l'1% degli articoli contiene riferimenti alla TPU. Per i dettagli sull'indice TPU, vedere “The economic effects of trade policy uncertainty”, di Dario Caldara, Matteo Iacoviello, Patrick Molligo, Andrea Prestipino e Andrea Raffo, Journal of Monetary Economics, Elsevier, vol. 109(C), 2020.

 

Le ragioni a favore di un proseguimento dei guadagni del mercato azionario statunitense sembrano basarsi su due presupposti fondamentali: che “questa volta sia diverso” e che l'eccezionalità dell'economia statunitense (performance superiore rispetto al resto del mondo) durerà. Questi presupposti sono stati messi alla prova a fine gennaio, quando i timori sulla sostenibilità degli investimenti nell'intelligenza artificiale, in un contesto di crescente concorrenza da parte della Cina, hanno innescato un sell-off. Una tale volatilità potrebbe diventare più comune e un premio di rischio azionario negativo potrebbe non fornire una compensazione adeguata.

 

La diversificazione è essenziale

Gli investitori dovrebbero riconsiderare una strategia collaudata: la diversificazione. Il premio di rischio azionario è diventato negativo in parte perché i rendimenti obbligazionari hanno raggiunto i livelli più interessanti degli ultimi anni (vedi Figura 3).

 

Figura 3: I rendimenti obbligazionari sono aumentati al di sopra del rendimento degli utili dell’S&P

 

Figure 3 is a line chart, covering the time frame December 2008 through December 2024. A green line represents the S&P 500 forward earnings yield. A blue line represents the Bloomberg U.S. Aggregate Index yield to maturity. A red line represents the difference when subtracting the bond index yield from the S&P yield – in other words, how much more stocks yield than bonds. That difference peaked at 7 percentage points in October 2011. Since then, it has steadily declined, moving below 1 percentage point in 2023 and then turning negative, with a reading of -0.43 percentage point in December 2024, indicating bonds yield more than equities.

Fonte: PIMCO, Bloomberg e IBES al 31 dicembre 2024. Rendimenti del mercato obbligazionario basati sul Bloomberg US Aggregate Index. SPX è l'S&P 500.

 

La recente ricomparsa della tradizionale correlazione negativa tra azioni e obbligazioni rafforza ulteriormente le obbligazioni come contrappeso all'esposizione azionaria.

 

Nel lungo termine le azioni statunitensi sono componenti essenziali di qualsiasi portafoglio di investimento. Gli investimenti azionari hanno contribuito a sostenere la crescita dell'economia statunitense, creando al contempo ricchezza e sicurezza per la pensione di milioni di investitori. Tuttavia, i periodi caratterizzati da valutazioni elevate hanno tendenzialmente aumentato i rischi a breve termine per le prospettive azionarie.

 

Come ha osservato anche il presidente della Fed Powell il 29 gennaio, è nella natura umana sottovalutare i rischi di coda. A seguito degli enormi guadagni del mercato azionario negli ultimi anni, che potrebbero aver ulteriormente spostato l'allocazione dei portafogli maggiormente verso le azioni, gli investitori dovrebbero valutare i rischi legati alle valutazioni e ricordare l'importanza delle obbligazioni in un portafoglio bilanciato. Data la tendenza storica delle valutazioni a ritornare alla media di lungo periodo, potrebbe essere un errore presumere che le condizioni eccezionali di oggi perdureranno a oltranza.

 

 

 

 

 

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