Anche il dato dei prezzi alla produzione USA di febbraio è stato inferiore alle attese dopo quello dei prezzi al consumo, ma nemmeno ieri si è interrotta la fase discendente di Wall Street e l'indice SP500 ha perso l'1,40% finendo a 5521 punti (grafico in basso) mentre il Nasdaq ha perso quasi due punti percentuali. Continuano a pesare i timori dell'intensificarsi della guerra commerciale.
In ribasso tutti e sette i principali titoli tecnologici con Meta il peggiore a -4,67% seguito da Apple a -3,36% e Tesla a -2,99%. In ribasso anche i bancari e i petroliferi.
I mercati azionari asiatici hanno invece chiuso oggi in territorio positivo con Tokyo a +0,72%, Hong Kong a +2,19%, ma l'India a -0,33%. I mercati europei aprono in rialzo dello 0,30% e i futures sugli indici americani salgono dello 0,80%.
I mercati obbligazionari europei aprono in ribasso con il rendimento del Bund al 2,87% e quello del BTP al 3,95%, mentre il Treasury decennale tratta a 4,29%. Sul mercato dei cambi l'Euro apre a 1,0850 mentre il dollaro/Yen è stabile a 148,75.
L'oro ha superato la barriera dei 3000 dollari l'oncia e l'argento guadagna un dollaro a 34,70 dollari. Il petrolio WTI apre a 67,20 dollari il barile recuperando terreno dalla chiusura di ieri dopo che sembra allontanarsi la prospettiva di un cessate il fuoco in Ucraina.
Dal fronte macro oggi si attendono solo i dati finali dell'inflazione di febbraio neivari paesi dell'area Euro e dagli Stati Uniti l'indice della fiducia dei consumatori calcolato dall'Università del Michigan per il mese di marzo.
