L’attenzione dei mercati era ieri puntata sul dato dell’inflazione USA di agosto e il +2,5% tendenziale è stato in linea con le attese: la variazione dell’indice Core è stata leggermente peggiore delle attese, ma si tratta di frazioni modeste che difficilmente riescono a spiegare le ampie fluttuazioni degli indici azionari americani di ieri: l’indice SP500 ha aperto invariato per poi perdere l’1,5% e chiudere in rialzo dell’1,07% (grafico in basso) mentre il Nasdaq ha chiuso a +2%.
Anche ieri i soliti tecnologici hanno guidato il rialzo con NVIDIA che ha guadagnato l’8,10% e Amazon il 2,77%: è il terzo giorno di fila che il titolo sale di oltre due punti percentuali. Microsoft guadagna il 2,13% e Google l’1,68%. Apple sale dell’1,16% e come nei giorni scorsi è meno volatile degli altri titoli tecnologici.
I mercati europei hanno chiuso ieri contrastati con il Dax in rialzo dello 0,35% nonostante i dati macro negativi e il tracollo di BMW, mentre Parigi e Milano hanno chiuso in ribasso. Questa mattina aprono in territorio positivo con lo Stoxx50 in rialzo dell’1,30%.
I mercati azionari asiatici chiudono oggi con ampi guadagni trainati dai titoli tecnologici: Tokyo sale del 3,55%, Hong Kong di un punto percentuale e Seul del 2,33%.
Positivi i mercati obbligazionari nonostante il dato americano dell’inflazione di agosto poco entusiasmante : il Treasury decennale apre questa mattina a 3,67%, il rendimento del BTP decennale scende a 3,54% e quello del Bund a 2,13%.
In recupero le commodities con il petrolio WTI a 68,20 dollari al barile e l’oro di dicembre stabile a 2543 dollari l’oncia.
Sul mercato dei cambi il dollaro questa mattina si rafforza a 1,1000 contro l’Euro e sale a 142,80 contro lo Yen.
L’attenzione oggi è puntata sulla riunione della BCE che dovrebbe portare una riduzione di un quarto di punto dei tassi al 3,5%, mentre nel pomeriggio avremo l’indice dei prezzi alla produzione USA di agosto e il dato settimanale delle richieste di sussidi di disoccupazione.