15/10/2024

Nuovo record per Wall Street, scende la Cina

La settimana si è aperta con un’estensione del rally di Wall Street nonostante l’assenza di novità e nonostante la debolezza del mercato obbligazionario, che ha visto ieri il rendimento del Treasury decennale arrivare al 4,12%.  L’indice SP500 ha chiuso al nuovo record di 5859 punti guadagnando lo 0,77% (grafico in basso) con i soliti titoli tecnologici a guidare il rialzo: nuovo record anche per NVIDIA che ha guadagnato il 2,43% seguita da Apple a +1,04% e Google a +1,05%.  In ribasso solo Amazon dello 0,68% e i bancari dopo il notevole rally di venerdì: JPMorgan ha perso lo 0,36%.   

I mercati europei non riescono a seguire il mercato americano e questa mattina mentre il Dax guadagna lo 0,60% e lo Stoxx 0,10% Parigi perde lo 0,30% e anche Londra è in ribasso.  I mercati asiatici hanno chiuso con notevoli divergenze: l’assenza di dettagli al piano di stimolo fiscale da parte del governo cinese ha portato ampie prese di beneficio sia sugli indici domestici che su Hong Kong che perde il 3,85%.  Tokyo invece ha riaperto dopo la festività guadagnando lo 0,87% e Seul ha chiuso a +0,38%. 

I mercati obbligazionari recuperano questa mattina dopo le perdite di ieri anche grazie ai dati dei prezzi provenienti dall’area Euro: quelli alla produzione in Germania sono scesi dello 0,3% sul mese precedente in settembre dell’1,16% tendenziale, quelli al consumo sono scesi all’1,4% in Francia e all’1,5% in Spagna: un taglio di almeno un quarto di punto da parte della BCE giovedì 17 è assicurato.  Il rendimento del Treasury decennale questa mattina ridiscende al 4,08%, quello del Bund al 2,23% e quello del BTP a 3,50%. 

I dati sui prezzi indeboliscono l’Euro che scende a 1,0880, ma il dollaro è in rialzo anche contro lo Yen a 149,20. 

In ribasso le commodities con il petrolio che scende a 70,80 dollari al barile diminuendo il rischio che Israele attacchi i centri di produzione iraniani. L’oro apre in ribasso a 2665 dollari l’oncia, l’argento a 31,30. 

Oggi non sono attesi dati macro significativi se non l’indice ZEW per l’area Euro, ma arrivano trimestrali importanti come quella di Johnson & Johnson, United Health, Bank of America, Citigroup e Rio Tinto. 

 

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