05/02/2024

Il rialzo dei rendimenti non spaventa Wall Street

Il dato di venerdì della disoccupazione americana di gennaio ha sorpreso con un + 353 mila occupati che è il triplo della stima di mercoledì dell’ADP ed è in rafforzamento dai 333 mila di dicembre. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,7% e i saliti orari sono aumentato del 4,5%. 

La reazione dei mercati è stata di vendere sia obbligazionari che azioni, ma mentre i Treasurys hanno chiuso sui minimi della giornata gli indici azionari hanno velocemente recuperato terreno per chiudere con ampi rialzi, particolarmente sostenuti per il Nasdaq grazie ai soliti titoli tecnologici. 

L’indice SP500 ha guadagnato l’1,07% chiudendo su un nuovo massimo storico a quota 4958 punti (grafico in basso) nonostante il –0,54% della Apple: Facebook ha guadagnato oltre il 20% dopo l’ottima trimestrale e Amazon il 7,87%, NVDIA il 4,97% e Microsoft l’1,84%. 

In ribasso i mercati obbligazionari con il rendimento del Treasury decennale che ha chiuso a 4,02%, quello del Bund a 2,23% e quello del BTP a 3,81%, mentre sul mercato dei cambi il dollaro è risalito a 148,80 contro lo Yen mentre l’Euro è tornato sotto quota 1,08%. In ribasso il petrolio WTI che ha chiuso a 72,30 dollari al barile e anche l’oro a 2040 dollari l’oncia. 

I mercati asiatici hanno aperto la settimana in ribasso con gli indici cinesi domestici che perdono un punto percentuale, ma Hong Kong appena sopra la chiusura di venerdì, Tokyo in rialzo dello 0,63% e Seul che perde lo 0,92%. Sono usciti in serata i risultati dei survey dei responsabili degli acquisti cinesi Caixin PMI di gennaio in leggera flessione. 

I futures sugli indici americani segnalano un’apertura a-0,20%. 

Dal fronte macro oggi si attende la stima finali degli indici PMI per i vari paesi europei e nel pomeriggio l'indice ISM del settore dei servizi per gli Stati Uniti per il mese di gennaio.

 

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