La vittoria dei Repubblicani più ampia del previsto, che dovrebbe portare a tasse più basse e deregulation, ha spinto al rialzo Wall Street con il Russel 2000 dei titoli a minore capitalizzazione che ha guadagnato il 5,84% e l’SP500 il 2,53% (grafico in basso) facendo segnare un nuovo massimo storico.
Non sono stati i titoli tecnologici a guidare il rialzo, ma il settore bancario, che si ritiene trarrà beneficio da minori controlli (cosa che invece probabilmente porterà al disastro): JPMorgan ha chiuso a +11,54% e Bank of America a +8,43%. Tesla sale del 14,75% e NVIDIA del 4,07% mentre Apple perde lo 0,33%, forse perchè gli investitori temono sarà una delle prime vittime di una guerra commerciale con la Cina.
La reazione dei mercati azionari asiatici è oggi modesta se guardiamo al –0,09% di Tokyo e al +0,05% di Seul, ma Hong Kong guadagna due punti percentuali e Shanghai il 2,5%. Lo Stoxx 50 europeo apre a +0,70% e tutti gli indici europei sono positivi dopo la correzione di ieri guidata dalle utilities.
I mercati obbligazionari europei aprono questa mattina in ribasso con il rendimento del BTP decennale a 3,74% e quello del Bund a 2,44%, mentre quello del Treasury decennale scende leggermente al 4,43% dopo aver toccato ieri un massimo degli ultimi mesi a 2,48%. Sul mercato dei cambi il dollaro è sui livelli di ieri 1,0770 contro l’Euro e a 153,80 contro lo Yen.
In leggero recupero le commodities dopo la discesa di ieri: il petrolio WTI tratta a 71,60, l'oro a 2671 dollari l’oncia e l’argento a 32,30. L’oro ieri ha perso oltre 100 dollari l’oncia.
L’attenzione è oggi puntata sulla riunione della Federal Reserve che dovrebbe portare un taglio dei tassi di un quarto di punto. E’ prevista anche la riunione della Bank of England che dovrebbe decidere a sua volta un taglio dei tassi a breve dello 025% a 4,75%. Dal fronte macro oggi si attende la produzione industriale e la bilancia commerciale tedesca di settembre e il dato delle richieste di sussidi di disoccupazione USA della scorsa settimana.
