A cura di Michaël Lok, Group CIO and Co-CEO Asset Management di Union Bancaire Privée (UBP)
Le prospettive di crescita globale rimangono positive, con un tasso previsto pari a quasi il 3,1% sia nel 2025 che nel 2026. In particolare, abbiamo recentemente rivisto al rialzo le nostre previsioni di crescita economica degli Stati Uniti per il 2026, da un intervallo compreso tra l'1% e l'1,5% a un valore più vicino al 2,0%. Questo miglioramento delle prospettive è determinato da diversi fattori, tra cui l'accelerazione degli investimenti nell'intelligenza artificiale, la solidità dei consumi e l'impatto atteso del futuro allentamento monetario da parte della Federal Reserve.
I timori di inflazione stanno diminuendo, poiché l'aumento dei prezzi dei beni statunitensi si sta diffondendo lentamente. Le aziende potrebbero ancora aumentare i prezzi nel primo trimestre del 2026, con un'inflazione che dovrebbe rimanere intorno al 3,0% nei prossimi trimestri. Tuttavia, si prevede che scenderà a circa il 2,5% nella seconda metà del 2026. La Fed potrà quindi continuare a tagliare i tassi di interesse di riferimento, con un target che, in base al nostro scenario, sarà fissato al 2,75-3,00% entro la fine del 2026.
Nonostante alcuni segnali di esuberanza, la spesa in conto capitale per l'intelligenza artificiale continua a superare le aspettative e ora si prevede che raggiungerà i 469 miliardi di dollari nel 2026. In questo contesto, la tecnologia rimane il settore su cui siamo maggiormente sovrappesati nei mercati azionari, dato il suo potenziale di crescita strutturale e la visibilità superiore degli utili, ma continuiamo a monitorare i potenziali rischi associati a questo tema. Nel frattempo, la tesi a favore di una più ampia partecipazione al mercato sta guadagnando terreno. Abbiamo migliorato la nostra view sul settore dei materiali, poiché il ciclo di revisione al ribasso degli utili del settore sembra volgere al termine in un contesto economico più favorevole. Questa prospettiva è ulteriormente rafforzata dall'eccezionale crescita degli utili delle società minerarie che estraggono oro e metalli di base, come rame e acciaio, che sostengono le stime di una crescita degli utili del 18% per il settore nel prossimo anno.
Nell’obbligazionario, la nostra view costruttiva sull’economia, unita ai massicci stimoli fiscali e a un ciclo di allentamento monetario, ci porta a mantenere un’esposizione elevata all’high yield.
Abbiamo inoltre aumentato nuovamente la duration nei portafogli in USD e GBP a 4,5 anni. Non solo perché riteniamo che il percorso dei tassi nei prossimi trimestri vedrà una maggiore ampiezza di movimento, ma anche perché una maggiore duration fornisce una copertura per il nostro posizionamento favorevole al credito rischioso. A questo proposito, i Gilt appaiono particolarmente interessanti rispetto ai Treasury statunitensi, considerando i dati economici più deboli del Regno Unito rispetto agli Stati Uniti, l'inflazione in calo nel 2026 e il fatto che si stanno affrontando i timori legati al bilancio.
Proprio in vista della presentazione del Budget UK il 26 novembre, la sterlina potrà continuare a indebolirsi. La valuta britannica si era già indebolita significativamente rispetto all'euro e al dollaro USA, a seguito dei dati sull'inflazione di settembre inferiori alle attese. I mercati hanno poi iniziato a scontare ulteriori tagli dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra, e ciò ha pesato sulla valuta.
Per quanto riguarda invece il dollaro, riteniamo che la fase di consolidamento sarà breve e ci aspettiamo un suo modesto indebolimento nel medio termine.
Infine, manteniamo una view costruttiva sull’oro, che ci aspettiamo salga a livelli di 4.600 USD per oncia nel quarto trimestre del 2026.