MERCATI OBBLIGAZIONARI
E' proseguita anche la scorsa settimana la fase laterare dei rendimenti a 10 anni con movimenti molto ridotti: quello del Bund è rimasto fermo al 2,72% mentre quello del Treasury è sceso leggermente al 4,23% (grafico in basso). Il BTP decennale ha chiuso in marginale ribasso con il rendimento che è salito dal 3,55% al 3,61% nonostante il dato negativo della crescita del PIL nel secondo trimestre a -0,1% sul trimestre precedente: pesano forse i timori di una caduta del governo in Francia.
Lo scenario rimane favorevole ai mercati obbligazionari con una congiuntura globale in rallentamento e pressioni inflazionistiche stabili. Venerdì è uscito il PCE Core statunitense come previsto a +0,3% mensile e 2,9% tendenziale.
La prossima settimana si apre lunedì con i risultati dei survey dell'HCOB della congiuntura nei vari Paesi europei in agosto, mentre martedì avremo l'inflazione nell'area Euro per lo stesso mese, attesa invariata al 2,0%, e l'indice ISM manifatturiero per gli USA. Giovedì avremo il dato della disoccupazione USA di agosto calcolato dall'ADP e il giorno successivo quello governativo atteso a +74 mila occupati: considerando le notevoli revisioni dei dati precedenti di inizio agosto che ha portato al licenziamento della Presidente del Bureau of Labor Statistics i mercati non dovrebbero dare particolare importanza a questa serie statistica.
I MERCATI AZIONARI
Per i mercati azionario l'evento più importante della settimana era la trimestrale di NVIDIA che come al solito ha superato le previsioni degli analisti, ma il titolo ha ha chiuso venerdì a 174 dollari dai 178 del venerdì precedente: gli investitori iniziano a temere l'impatto delle restrizioni sulle esportazioni verso la Cina, la tassa del 15% imposta da Trump su queste, e la concorrenza della produzione cinese: sabato in prima pagina del Wall Street Journal appariva un articolo sulla sfida di Alibaba nella produzione di microchips.
L'indice SP500 ha chiuso in leggero ribasso a 6461 punti dopo aver fatto segnare un nuovo massimo storico (grafico in basso) indebolito appunto da NVIDIA, che ormai capitalizza come l'intero mercato azionario giapponese (4,23 trilioni di dollari). Lo scenario tecnico segnala il livello a 6343 come supporto da non violare per mantenere intatto il trend rialzista.
Gli indici europei a loro volta hanno chiuso la settimana in rosso: il Dax ha perso il 2% circa, Milano il 3% a Parigi qualcosa di più.
Settembre è un mese stagionalmente meno favorevole ai mercati azionari e nei prossimi giorni vedremo se proseguiranno le vendite sui tecnologici americani e su NVIDIA in particolare: Wall Street è in una posizione di notevole ipercomprato che solitamente viene seguita da una fase di correzione e pertanto una flessione non sarebbe sorprendente.