Anche questa settimana probabilmente non avremo dati macro dagli USA e quelli europei sono di secondaria importanza. I mercati obbligazionari probabilmente seguiranno quelli azionari e questi ultimi continuano a consolidare lateralmente, senza però violare ancora alcun supporto in modo da giustificare aspettative di una fine del trend rialzista principale.
I MERCATI OBBLIGAZIONARI
In assenza di dati macro americani a causa della chiusura del governo federale i mercati obbligazionari hanno seguito nei giorni scorsi i movimenti dei mercati azionari e la discesa di questi ultimi ha portato una leggera flessione dei rendimenti dei titoli decennale: il Treasury ha chiuso la settimana a 4,01% dal 4,05% del venerdì precedente (grafico in basso) e il Bund a 2,58% da 2,63%. Il rendimento del BTP decennale è sceso da 3,49% a 3,38%.
Un fattore che può aver sostenuto i mercati obbligazionari è la discesa dei rendimenti dei bond a 30 giapponesi da 3,21% a 3,13%. Un altro le dichiarazioni accomodanti di Jerome Powell che lasciano aperta la strada a un altro taglio dei tassi di un quarto di punto prima di fine anno.
Questa settimana avremo la stima finale dell'inflazione nei vari Paesi della zona Euro, mentre non è chiaro ancora cosa avremo dagli Stati Uniti. E' quindi probabile che il mercato dei Treausrys segua Wall Street e tragga vantaggio da eventuali correzioni del mercato azionario e sia penalizzato da nuovi rialzi di quest'ultimo.
I MERCATI AZIONARI
Wall Street ha recuperato nella scorsa settimana parte delle perdite di quella precedente e l'indice SP500 si è mosso all'interno della trading range dell'ottava precedente (grafico in basso).
Le trimestrali delle maggiori banche americane sono state migliori del previsto e hanno bilanciato le notizie negative provenienti da un paio di banche regiornali come Zion Bancorporation che seguono quelle ben peggiori dal settore prestiti auto.
In assenza di dati macro dominano le trimestrali e la posizione tecnica dei mercati. Martedì avremo tra le altre la trimestrale di Netflix, GE Aerospace e Coca Cola, mercoledì quelle di Tesla, della tedesca SAP, di IBM e Hermes. Giovedì quelle di Roche, T-Mobil e Intel e venerdì quella di Procter & Gamble.
I mercati europei rimangono vicini ai massimi, con il Dax in marginale ribasso, ma sopra ai primi supporti (grafico in basso).
Tecnicamente mancano ancora i segnali di inversione di Wall Street con l'SP500 che deve chiudere almeno sotto al primo supporto a 6550 per giustificare aspettative di inversione del trend rialzista nonostante le valutazioni storicamente molto elevate e lo scenario macro meno favorevole.