GAM: FERRARI Uno sguardo alle fondamenta e al futuro del marchio

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A cura di Flavio Cereda, Investment Director Luxury Brands di GAM

Parlando della Ferrari, si continua a sottolineare il concetto di "esclusività per sempre" come fattore trainante della crescita a lungo termine, dato il costante aumento degli High Net Worth Individuals (HNWIs) nel mondo, mentre il marchio oggi raggiunge solo l'1,2% di essi.  C'era molta attesa per la Ferrari Elettrica (la prima Ferrari completamente elettrica), con domande incentrate su ciò che la renderebbe speciale, se potrà piacere ai "ferraristi" e se sarà in grado di attirare nuovi clienti. All’ultimo Capital Markets Day, la direzione si è impegnata a fondo per spiegare che si tratta di un concetto completamente nuovo con molte innovazioni tecniche mai viste prima: peso notevolmente inferiore, pacchi batterie ad alta tensione ed extra-sottili incorporati nel telaio (quindi facilmente sostituibili), inverter integrati negli assi elettrici, meccanismi di sospensione attivi indipendenti per ciascuna ruota.

Le specifiche prestazionali sono impressionanti: da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi, una velocità massima di 310 km/h e un'autonomia di oltre 500 km. Ferrari ha affrontato anche la sfida del "suono": non tramite un'aggiunta artificiale, ma potenziando quello autentico. Purtroppo durante l'evento non ci è stato mostrato il suono; una dimostrazione è prevista a breve. È stato detto che alcuni clienti molto importanti (VIC) lo avevano già testato. Le foto trapelate suggeriscono che assomigli più a un piccolo SUV che a una coupé sportiva, e i primi feedback indicano che sembra reggere molto bene il confronto con i modelli Ferrari con motore a combustione interna (ICE) o ibridi.

Non sono state fornite indicazioni sul prezzo né sull'autonomia, ma l'azienda ha rivisto il proprio obiettivo per il 2030 relativo ai veicoli elettrici (EV) al 20% della produzione totale, in calo rispetto al 40% precedente, il che non è una grande sorpresa vista la tendenza generale di calo della domanda per questo tipo di veicoli. Penso che i "ferraristi" più importanti vorranno aggiungere l'Elettrica alla loro collezione, e questo da solo coprirebbe la produzione per anni. Come ha detto l'Amministratore Delegato, "Alcuni clienti non guideranno mai un veicolo elettrico, la maggior parte lo farà, e molti nuovi clienti guideranno solo veicoli elettrici".

Le parole chiave sono state agilità, tradizione, esperienza di guida e coerenza, che secondo Ferrari garantiranno il futuro del marchio: a quanto pare, oltre il 90% delle 330.000 auto prodotte in totale dal marchio sono ancora in circolazione. Ha aggiornato alcuni dati sui suoi clienti attivi, che secondo l'azienda sono ora 90.000, di cui 32.300 nuovi dal 2022, con un aumento del 45% del numero di collezionisti. L'età media di un proprietario di Ferrari è ora di 52 anni e non sta cambiando molto. 

L'azienda ha anche ricordato che la Ferrari è un'auto unica e che questo senso di unicità è sempre stato al centro di ogni progetto. Il piano precedente è stato completato con un anno di anticipo rispetto al previsto e la lista d'attesa ideale è di 20-24 mesi, ma rimane più lunga per molte auto, cosa che il management intende affrontare. Non si prevedono cambiamenti nella composizione geografica fino al 2030 (Cina: <10%, EMEA + Nord America: 70%, Resto del mondo: 20%) e si prevede di lanciare in media quattro nuovi veicoli all'anno nei prossimi cinque anni.

PROSPETTIVE FINANZIARIE

Si prevede che i riacquisti e i dividendi distribuiti raggiungeranno un totale di 3,5 miliardi di euro entro il 2030, con un aumento del 40%, mentre il capitale circolante dovrebbe rimanere sostanzialmente neutro. Ferrari prevede di raggiungere la piena liquidità entro il 2030, nonostante la spesa sopra indicata. Sebbene sia stato segnalato un aumento di 200 punti base (bps) delle imposte a causa della diminuzione di alcuni benefici, le prospettive sembrano comunque impressionanti.

Sulla base delle proiezioni presentate durante l'evento, sembrerebbe che il modello di business sia solido come sempre e che l'entità del rialzo dipendesse essenzialmente dalla decisione della Ferrari. Ha accennato ai valori di rivendita, ma ha ribadito che il Regno Unito è un caso un po' anomalo, forse a causa del gran numero di persone con un elevato patrimonio netto che hanno lasciato il Paese, il che ha senso e spiegherebbe il profilo di domanda più debole in questo Paese. Non ha espresso preoccupazioni degne di nota in nessun altro luogo.

PREVISIONI E REAZIONE DEL MERCATO

Come previsto, ha aumentato le previsioni per il 2025. Tuttavia, il titolo ha perso il 15% dalla metà della mattinata, una volta resi noti gli obiettivi per il 2030. Perché?

1. Il CAGR delle vendite del 5%+ è risultato inferiore alle aspettative del consensus che si attestavano tra 8 e il 10%[1] (la nostra previsione era nella fascia alta di questa forchetta ma ora si colloca più probabilmente tra il 6 e il 7%).

2. Il margine EBIT del 30%+ è risultato inferiore di 200-250 punti base rispetto al consensus.[2] La nostra analisi suggerisce che metà del calo sia dovuto al nuovo limite di spesa per la F1 fissato a 215 milioni di dollari contro gli attuali 135 milioni[3], che Ferrari ovviamente dovrebbe rispettare. Ma resta comunque un potenziale scostamento residuo. Quest’ultimo potrebbe derivare dalla valutazione del management secondo cui la quota di personalizzazione non aumenterà, per evitare un impatto negativo sul rischio di valore di rivendita. Questo ha sorpreso gli analisti, anche alla luce delle numerose edizioni limitate ad alto margine in arrivo

Un altro elemento negativo è stato il fatto che il consensus non sia stato gestito in modo adeguato, in particolare oltre il 2027: si trattava di un problema minore, ma comunque rilevante.

In sintesi, sebbene il profilo di crescita di Ferrari resti solido, non ha soddisfatto aspettative molto elevate, determinando una revisione al ribasso del titolo sul mercato, forse inevitabile. 

IL PUNTO DI VISTA DI GAM

La previsione di una crescita media annua composta (CAGR) superiore al 5% dei ricavi di Ferrari ci sembra prudente. Riteniamo che molto probabilmente verrà superata, grazie alla solidità della pipeline di prodotti, nonostante una maggiore prudenza sui volumi per preservare l’esclusività. Confrontarla con il CAGR del +15% dal 2022 al 2026 (a fronte di una guidance del 10%) è fuorviante, poiché la strategia di allora, sotto la guida del nuovo CEO, era quella di aumentare in modo significativo i prezzi. In prospettiva, il potenziale rialzo dei prezzi sarà probabilmente limitato a incrementi a una cifra, salvo eccezioni per le supercar in edizione limitata.

Le aspettative del consensus erano eccessive, riflettendo una scarsa comprensione della strategia di Ferrari. Il management avrebbe potuto fare di più per orientare le aspettative già all’inizio dell’anno. La cessione da parte dell’azionista di riferimento Exor [la holding della famiglia Agnelli] nel primo trimestre, a posteriori, non ha certo aiutato. La guidance di margine EBIT superiore al 30% implica un gap di poco superiore ai 100 punti base rispetto al consensus; una volta rettificata per l’aumento del tetto di spesa della F1, questo divario potrebbe ridursi, considerando lo storico di risultati superiori alla guidance. Questo lascia intendere un possibile mancato raggiungimento degli obiettivi — ma di entità limitata. Il problema è che è stato del tutto inatteso e troppo pochi si sono informati sui cambiamenti regolamentari in F1. A nostro avviso, la guidance è eccessivamente prudente, ma ovviamente non avremo conferme per almeno due anni; è comunque interessante che si parli di “almeno il 30%”.

Il cash flow appare solido e i piani di distribuzione/dividendi e buyback sembrano anch’essi molto robusti. 

Ferrari rimane un asset unico che per la prima volta ha spaventato gli investitori con una previsione eccessivamente cauta, ma nessuna delle sue caratteristiche fondamentali è stata influenzata, semmai il contrario, dato che i volumi rimangono contenuti e i valori di rivendita dovrebbero mantenersi buoni. 

Ci vorrà del tempo per recuperare il colpo, ma non si tratta di un profit warning. Piuttosto, indica una leggera discrepanza tra la realtà e alcune ipotesi eccessivamente ottimistiche da parte dei venditori. Riteniamo che Ferrari sia un'azienda di alta qualità.

*Fonte: Ferrari, Capital Market Day, 9 ottobre 2025.

 



[1] Fonte: Bloomberg, al 9 ottobre 2025.

[2] Fonte: Bloomberg, al 9 ottobre 2025.

[3] Fonte: Fédération Internationale de l'Automobile (FIA), settembre 2025.

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