A cura di Flavio Carpenzano, Asset Class Lead Fixed Income, Europe e Asia di Capital Group
Nonostante le continue incertezze dell’economia statunitense, riteniamo che i rendimenti iniziali elevati offerti dalle obbligazioni corporate investment grade, dall’high yield, dai ME e dal credito cartolarizzato rappresentino ancora un’opportunità interessante per gli investitori che intendono generare un livello significativo di reddito.
Anche con un ampliamento degli spread rispetto al livello attuale, questi rendimenti iniziali possono offrire agli investitori obbligazionari di lungo periodo un margine di protezione dai rendimenti totali negativi – oltre a rappresentare un’alternativa per gli investitori azionari che desiderano ridurre l’esposizione a livelli di rischio più elevati. In definitiva, i rendimenti iniziali elevati possono rappresentare una soluzione vantaggiosa per gli investitori orientati al reddito, nonostante le incertezze che ancora permangono all’orizzonte.
Investment grade: nuove emissioni e rendimenti solidi rafforzano il contesto tecnico. A nostro avviso, il contesto tecnico delle obbligazioni corporate IG USA sottolinea la forte domanda del mercato per il settore. Secondo i dati di JP Morgan, nel primo semestre 2025 le nuove emissioni lorde hanno raggiunto quota USD 910 miliardi, il secondo livello più alto mai registrato nella prima metà dell’anno. Le nuove emissioni nette, considerando le scadenze e i pagamenti cedolari, sono state pari a USD 317 miliardi. Sebbene le proiezioni di mercato indichino un possibile calo delle nuove emissioni lorde e nette nella seconda metà dell’anno, ciò potrebbe determinare uno squilibrio tra domanda e offerta in grado di sostenere gli spread nei prossimi mesi. Dall’inizio dell’anno, i rendimenti del segmento corporate IG USA si sono mossi in un intervallo compreso tra il 4,5% e il 5,5%, mentre i rapporti prezzo/utili dell’azionario statunitense sono rimasti vicini ai massimi storici. In questo contesto, riteniamo che la possibilità di ottenere un rendimento intorno al 5,0% nel segmento corporate IG USA rappresenti un’opportunità interessante – soprattutto se confrontata con l’earnings yield dei componenti dell’Indice S&P 500.
In generale, individuiamo valore nel settore farmaceutico, dove diverse società hanno emesso debito in concomitanza con operazioni di acquisizione e stanno ora impiegando i flussi di cassa disponibili per ridurre i livelli di indebitamento. Rileviamo inoltre opportunità selettive nei settori assicurativo e delle utility.
High yield: fondamentali e fattori tecnici favoriscono le valutazioni. Dal 2020, con il progressivo miglioramento della qualità creditizia dell’universo high yield, i fondamentali del settore si sono mantenuti solidi: sia i coefficienti di leva che gli indici di copertura restano inferiori alle medie di lungo periodo. Detto ciò, la crescita degli utili delle società comprese nell’Indice S&P 500 potrebbe rallentare, poiché i dazi e i tassi d’interesse più elevati pesano sulla spesa al consumo e sulle operazioni societarie come fusioni e acquisizioni (M&A) o modifiche della struttura del capitale. Nonostante un leggero incremento delle emissioni, i fattori tecnici restano favorevoli, in quanto l’attività di M&A è rimasta relativamente contenuta e le esigenze di rifinanziamento si mantengono basse. Dal punto di vista della qualità creditizia, i margini EBITDA si sono mantenuti sostanzialmente invariati negli ultimi cinque trimestri, riflettendo la stabilità complessiva dei fondamentali del comparto high yield.
Continuiamo a bilanciare l’esposizione agli emittenti corporate high yield di qualità più elevata con idee idiosincratiche tratte dall’intero settore. Pur restando sottopesati sui beni di consumo ciclici, abbiamo recentemente individuato opportunità nel settore auto, dove alcuni emittenti trattavano con valutazioni molto diverse dal fair value. Inoltre, negli ultimi mesi alcuni dei nostri gestori di portafoglio hanno incrementato selettivamente l’esposizione agli operatori del settore del gas naturale liquefatto (GNL). Riteniamo che le esigenze legate ai processi di reshoring e alle prime fasi di sviluppo dei data center possano sostenere la domanda di GNL, che potrebbe continuare ad aumentare nonostante il potenziale rallentamento della crescita economica globale.
Obbligazioni dei mercati emergenti: rendimenti interessanti e potenziale di apprezzamento. In generale, le obbligazioni dei mercati emergenti offrono rendimenti nominali e reali superiori rispetto ai mercati sviluppati, oltre a un potenziale di apprezzamento ulteriore qualora le banche centrali riducano i tassi di riferimento. I fondamentali dei ME si sono mostrati resilienti nonostante la recente volatilità e l’incertezza delle politiche economiche. I saldi con l’estero, fatta eccezione per alcuni mercati di frontiera, sono robusti, mentre l’inflazione è calata a causa delle politiche monetarie restrittive.
Pur restando generalmente deboli sul fronte fiscale, molti ME hanno esteso la scadenza del proprio debito o stanno emettendo più obbligazioni nei mercati in valuta locale. Allo stesso tempo, diversi Paesi hanno margine per ridurre i tassi di riferimento, sostenendo così la crescita e contribuendo a compensare gli effetti negativi dei dazi più elevati imposti dagli USA. Riteniamo interessanti le obbligazioni in valuta locale, grazie ai rendimenti reali elevati rispetto ai mercati sviluppati e al potenziale di apprezzamento in caso di riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Le valute locali potrebbero inoltre essere avvantaggiate rispetto al dollaro qualora i differenziali di crescita restassero favorevoli. Le valutazioni nei mercati delle obbligazioni in valuta forte restano eterogenee, ma stiamo individuando opportunità interessanti tra i titoli sovrani con rendimenti più elevati. In aggiunta, un calo dei tassi di interesse negli USA e il continuo supporto del Fondo Monetario Internazionale potrebbero rafforzare ulteriormente i fondamentali.
Credito cartolarizzato: opportunità di rischio/rendimento interessanti. A nostro avviso, il mercato del credito cartolarizzato continua a offrire agli investitori potenziale di reddito di alta qualità, con buoni livelli di spread rispetto ad altri segmenti del reddito fisso. Riteniamo particolarmente interessanti i titoli garantiti da mutui ipotecari (MBS) di enti pubblici, in virtù delle valutazioni relative e dell’elevato grado di liquidità. Rimane tuttavia importante una selezione attiva delle cedole, poiché l’attuale gamma di profili di rischio/rendimento nel settore è piuttosto ampia, con cedole che spaziano dall’1,0% a quasi l’8,0%. Favoriamo i mutui con cedole più elevate, che in genere presentano una minore sensibilità ai tassi d’interesse e rendimenti nominali più alti rispetto a quelli con cedole più basse. Nel complesso, riteniamo che questo segmento del mercato MBS di enti pubblici offra reddito e liquidità interessanti rispetto ad altre aree del mercato obbligazionario e che, storicamente, abbia mostrato maggiore resilienza durante le crisi di mercato.