La maggior parte dei fondi della categoria utilizzano strategie Long/Short sui mercati azionari.
Si tratta di fondi che dovrebbero offrire risultati slegati dai movimenti dei mercati, in quanto coprono con strumenti derivati sugli indici azionari il rischio mercato del portafoglio oppure costruiscono posizioni ribassiste su singoli titoli. Non essendo correlati con i mercati azionari o obbligazionari la presenza di questi fondi in un portafoglio diversificato dovrebbe accentuare il grado di diversificazione riducendo il rischio del portafoglio. Infatti non assumendo un rischio direzionale la volatilità dei rendimenti mensili di questo genere di fondi dovrebbe essere molto bassa, derivando dai movimenti relativi dei vari titoli.
In pratica però sono pochi i gestori che adottano questa strategia integralmente. La maggior parte invece assume un certo rischio direzionale, che in certi casi è del 10% del portafoglio, ma che in alcuni fondi arriva anche al 70%.
Solitamente il fondo investe direttamente in azioni per la parte lunga del portafoglio, mentre per la parte corta utilizza dei CFD (contracts for difference), dei contratti derivati stipulati con una banca che permette di vendere allo scoperto titoli azionari, oppure vende dei contratti futures sull'indice di mercato.
I prodotti long/short hanno una sua logica all'interno della diversificazione di portafoglio, ma in pratica questa si scontra con dei costi di gestione mediamente elevati.
Il costo totale di gestione di questi prodotti è solitamente superiore al 2% annuo, e pertanto per un gestore è molto difficile generare rendimenti positivi puntando sulla divergenza tra i singoli titoli.
Tra i fondi non direzionali segnaliamo il Liontrust European Strategic Equity che è un fondo market neutral focalizzato sui mercati azionari europei, il Jupiter Merian Global Equity Absolute Return, il BlackRock Systematic Asia Pacific Equity Absolute Return e il Fidelity Absolute Return Global Equity Fund.
