31/07/2024

Asset Allocation Agosto 2024

Il mese di luglio ha visto i mercati azionari europei e asiatici perdere terreno mentre Wall Street ha chiuso praticamente invariata, ma con significativi movimenti settoriali: ci sono state prese di beneficio sui tecnologici mentre ha recuperato terreno l’indice dei titoli a minore capitalizzazione. 

Lo scenario di fondo non muta: è possibile che i massimi vengano ritoccati in agosto, ma siamo vicini a una inversione del trend rialzista iniziato nel marzo 2009: è consigliabile mantenere un’esposizione modesta sui mercati azionari e preferire titoli Investment Grade sotto ai cinque anni e metalli preziosi. 

I MERCATI OBBLIGAZIONARI 


I mercati obbligazionari hanno chiuso il mese di luglio in territorio positivo con i dati dell’inflazione negli Stati Uniti e in Europa in discesa, anche se con una velocità inferiore alle attese.  Negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo globale è salito del 3,0% in giugno contro il 3,3% di maggio, mentre l’inflazione nell’area Euro è salita al 2,6% in luglio dal 2,5% di giugno.

Il rendimento del Treasury decennale ha chiuso il mese a 4,13% (grafico a destra), quello del Bund a 2,32% e quello del BTP a 3,68%.

I mercati obbligazionari scontano una notevole discesa dei tassi  a breve nei prossimi mesi, visto che per gli USA il rendimento del decennale è 120 centesimi sotto ai tassi overnight, e in assenza di notizie particolarmente negative per la congiuntura globale lo spazio per ulteriori discesa dei rendimenti a lungo termine appare modesto: meglio favorire le scadenze a due/cinque anni il cui rapporto rischio/rendimento appare più favorevole.

Il comparto ad alto rendimento presenta rischi più elevati e una crisi bancaria avrebbe un impatto notevole sugli High Yield: meglio favorire i titoli Investment Grade.

I MERCATI AZIONARI 

Il rialzo dei mercati azionari si è fermato in luglio con l’indice Stoxx50 invariato e l’SP500 vicino alla chiusura del mese precedente (grafico in basso).  Tokyo ha perso un punto percentuale Hong Kong qualcosa di più, ma i movimenti ridotti degli indici sono il risultato di ampie divergenze settoriali: i titoli tecnologici sono stati oggetto di naturali prese di beneficio dopo i notevoli rialzi dei mesi scorsi, mentre sono tornati gli acquisti sui titoli a minore capitalizzazione, con l’indice Russell 2000 che ha guadagnato quasi il 10% nel corso del mese.

Lo scenario di base non muta e ripetiamo quanto espresso il mese precedente: la posizione tecnica dei mercati è molto simile a quella di inizio 2020 prima del tracollo legato al COVID e rimaniamo dell’idea che sia meglio evitare il rischio azionario accontentandosi degli elevati rendimenti offerti dai titoli di Stato Investment Grade, soprattutto a breve termine.

Nonostante lo stress test effettuato dalla Federal Reserve sul sistema bancario americano abbia prodotto risultati positivi riteniamo che uno dei pericoli per i mercati azionari provenga proprio dalla salute di tale sistema.  Un altro fattore di rischio è geopolitico e proviene sia dal Medio Oriente che da Taiwan, e per finire le trimestrali in arrivo potrebbero deludere a far cambiare il tono dei mercati.

Per finire il mostro del debito pubblico e privato continua a crescere mentre prosegue la riduzione della liquidità da parte delle banche centrali.  Negli Stati Uniti quest’anno la spesa per interessi supererà il budget per la difesa.

Ci sono quindi valutazioni molto elevate, molteplici fattori di rischio e rendimenti obbligazionari risk free elevati: perché rischiare il posizionamento sui mercati azionari?  Continuiamo poi a consigliare un’esposizione significativa sui metalli preziosi, pronti per un significativo rally nel corso dei prossimi mesi.

 

 

 

 

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