Amazon e Apple hanno annunciato i dati trimestrali ieri dopo la chiusura del mercato e non sono mancate le sorprese.
La principale arriva da Amazon, che ha annunciato che nel secondo trimestre la società potrebbe anche perdere 1,5 miliardi di dollari a livello operativo, anche se il range atteso è tra questo livello e +1,5 miliardi, mentre gli analisti si attendevano un utile operativo di quattro miliardi. Jeff Bezos ha dichiarato che in tempi normali la società avrebbe guadagnato appunto intorno ai 4 miliardi, ma che tale cifra sarà spesa per proteggere la salute dei dipendenti e per permettere di consegnare la merce ai clienti: probabilmente si riferisce ai 175 mila nuovi assunti annunciati nelle ultime settimane.
Il fatturato è aumentato da 59,7 a 75 miliardi contro i 74 previsti e l’utile netto è sceso da 3,56 a 2,5 miliardi di dollari, ovvero 5 dollari per azione. Il fatturato internazionale dell’e-commerce è aumentato da 16,1 a 19,1 miliardi, ma il business è in perdita per 398 milioni di dollari, mentre l’attività domestica ha generato 1,3 miliardi di dollari.
Anche nel primo trimestre è stato il business del Cloud, Amazon Web Services, a generare tre quarti degli utili, con un fatturato che sale da 7,7 a 10,2 miliardi e un utile operativo di 3,08 miliardi sui 3,99 totali.
Ne segue che il business in cui Amazon è leader ha margini molto ridotti se non negativi, mentre quello più redditizio è aperto alla concorrenza di Microsoft, Google e tanti altri. Inoltre le aziende cercheranno di ridurre i costi e anche la spesa per il Cloud.
Il titolo ha chiuso a 1474 dollari, nuovo massimo storico (grafico in alto a destra), per una capitalizzazione di 1,23 trilioni di dollari, per poi perdere il 4,8% dopo la chiusura del mercato. Amazon rimane uno dei titoli più sopravvalutati del mercato, con gli investitori che lo comprano perché sale il fatturato dell’e-commerce, mentre gli utili sono generati dal business del Cloud: c’è da sperare che la concorrenza non porti a una riduzione della redditività di questo business.
Per quanto riguarda invece la Apple l’utile del trimestre a 11,25 miliardi è in linea con gli 11,56 dell’anno scorso. L’utile per azione sale da 2,46 a 2,55 dollari grazie ai buyback. Il fatturato è salito leggermente da 58,02 a 58,31 miliardi di dollari, ben oltre le previsioni degli analisti.
Apple ha poi annunciato un aumento della disponibilità del fondo per il riacquisto di azioni di 50 miliardi e un aumento del dividendo del 6% a 82 centesimi.
Le vendite di iPhones sono scese da 31 a 28,96 miliardi a causa della chiusura dei negozi in Cina, e quello degli iPads da 4,87 a 4,37 miliardi. Scende anche il fatturato dei Mac, ma sale quello degli accessori e soprattutto quello dei servizi a 13,35 miliardi di dollari, due in più dello stesso periodo del 2019.
L’impatto della coronavirus si sentirà maggiormente nel corso del trimestre in corso e la società ha dichiarato che non è in grado di prevedere i risultati del trimestre. Il titolo ha perso il 2,5% dopo la chiusura a 286 dollari. (grafico a destra).