I mercati azionari hanno chiuso il mese di aprile sui massimi dell’anno dando segnali positivi, anche se non omogenei tra i vari mercati. I grafici mensili non mostrano alcun segnale di debolezza degli indici, e quelli europei in particolare appaiono ben impostati.
L’indice CAC40 del mercato francese ha superato il massimo del 2015 a 5283 pur chiudendo il mese appena sotto questo livello. Allo stesso tempo ha rotto al rialzo la trendline discendente dei massimi degli ultimi vent’anni. A questo punto l’indice non ha resistenze significative prima del massimo precedente, quello del 2007, situato a 6168 punti: si tratta di un potenziale di rialzo del 17% dai valori attuali (grafico in alto a destra).
L’indice DAX del mercato tedesco a sua volta ha superato il massimo storico situato a 12390 chiudendo il mese sopra tale livello e non ci sono per il momento segnali di indebolimento del trend rialzista, meno ancora di inversione (grafico a sinistra).
L’indice MIB del mercato italiano per il momento non ha superato alcun valore significativo e rimane quello più debole tra i principali indici europei. L’obiettivo della fase rialzista in atto è il valore di chiusura del 2015 a 21331 e la barriera successiva è situata a 24131, il massimo degli ultimi anni: il superamento di questo secondo livello cambierebbe il trend principale, che al momento è chiaramente laterale (grafico in basso a destra).
L’indice Topix della Borsa di Tokyo ha chiuso il mese sui massimi, ma rimane sotto ai massimi di marzo e del 2017, per non parlare di quelli del 2015. Per il momento il mercato giapponese appare meno rialzista di quelli europei e solo il superamento del massimo di marzo darebbe un segnale rialzista convincente (grafico in basso a sinistra). Da notare la notevole correlazione del mercato azionario giapponese con il valore del dollaro/yen, riportato sul grafico con la linea rossa. Evidentemente per assistere a un nuovo movimento rialzista del Topix sarà nececssario un sostanziale indebolimento dello yen.
Il mercato cinese è più vicino a quello giapponese che a quelli europei. L’indice della Borsa di Shanghai è uno dei pochi ad aver chiuso in ribasso il mese di aprile, e a sua volta deve ancora superare il massimo di marzo per dare un segnale rialzista. Superata questa barriera la resistenza successiva si trova intorno a quota 3700, il massimo di fine 2015. Il grafico lo trovate qui.
Per finire l’indice S&P500 del mercato americano ha chiuso su un nuovo massimo a 2384 anche se si è mosso tutto sommato lateralmente all’interno della trading range del mese precedente. Anche in questo caso mancano i segnali di inversione del trend rialzista e non ci sono motivi per scommettere su un’inversione del trend. Solo una ridiscesa sotto il minimo di marzo a 2320 segnalerebbe il probabile inizio di una fase di correzione (grafico in basso).