18/12/2019

Alliance Bernstein: cosa ha in serbo il 2020 per i mercati?

Quest’anno le economie mondiali sono state toccate da numerose sfide. Finora gli Stati Uniti hanno continuato ad offrire un contesto stabile per gli investimenti, con una crescita relativamente robusta e rendimenti interessanti. Dopo un decennio di espansione, il sogno americano può offrire ancora qualcosa agli investitori obbligazionari europei?

Nel 2019 gli investitori si sono trovati alle prese con persistenti incertezze dovute alla guerra commerciale e alla de-globalizzazione. Ora che le previsioni di crescita globale evidenziano una tendenza al ribasso, i mercati finanziari potrebbero essere vicini a un punto di svolta. Gli investitori devono quindi trovare il modo di continuare a generare flussi di reddito, proteggendo al contempo i loro portafogli dagli effetti di un aumento della volatilità e di un rallentamento della crescita.

Cosa ha in serbo il 2020 per i mercati?

Ci aspettiamo che il prossimo anno l’economia globale registri una crescita di appena il 2,2%, la più bassa degli ultimi dieci anni. Non si tratta di un indebolimento tale da poter parlare di recessione, né di una frenata paragonabile a quella del 2009 (quando il PIL globale subì una contrazione del 2%), ma rappresenta comunque un andamento molto debole che potrebbe rendere l’economia mondiale più vulnerabile a shock negativi. Siamo convinti che la semplice riduzione dei tassi non basterà ad invertire il rallentamento.

Scenari potenzialmente favorevoli alla crescita

Tre fattori potrebbero determinare una crescita superiore alle previsioni il prossimo anno:

  • una fine delle tensioni commerciali
  • una politica monetaria sorprendentemente efficace
  • un imponente stimolo fiscale proattivo a livello globale.

Noi restiamo cauti riguardo a tutti e tre. Ad esempio, crediamo che la guerra commerciale sia espressione di due trend secolari – populismo e conflitto geopolitico tra la Cina e l’Occidente – e che dunque non sia risolvibile con un “tweet” di Donald Trump o con la fine del suo mandato. Inoltre, anche se da tempo riteniamo che la politica fiscale dovrà assumersi l’onere di sostenere la crescita e l’inflazione, dubitiamo che tale transizione sarà sufficientemente rapida o ampia da incidere sensibilmente sulla crescita già nel 2020. Ciò nonostante, continueremo a monitorare con attenzione questi e altri fattori.

Quali opportunità possono trovare gli investitori europei nei mercati obbligazionari statunitensi?

Agli investitori dell’area euro le obbligazioni statunitensi possono fornire importanti benefici di diversificazione, in particolare dal momento che il costo della copertura in euro delle esposizioni in dollari è diventato un po’ meno penalizzante. Vediamo con favore una strategia su obbligazioni USA che contemperi in un mix bilanciato la sicurezza dei titoli di Stato di alta qualità con la capacità di generazione di reddito propria del credito high yield. Due aspetti sono cruciali in questo contesto:

1) la capacità di privilegiare ora l’una ora l’altra delle due componenti del mix, in funzione del contesto di mercato

2) la diversificazione e la flessibilità su ambo i lati.

Nonostante l’indebolimento delle previsioni, restiamo convinti che si debba puntare su asset di tipo growth, viste le nostre aspettative di una crescita economica modesta ma comunque positiva. Inoltre, nell’attuale contesto di mercato, riteniamo che un portafoglio di titoli statunitensi dovrebbe essere diversificato su molteplici segmenti (cfr. Grafico):

Oggi le aziende statunitensi sono minacciate da una varietà di fattori, come la guerra commerciale e il crescente controllo delle autorità di regolamentazione. Crediamo quindi che gli investitori dovrebbero concentrare la propria esposizione al credito nelle aree del mercato maggiormente in grado di sopportare tali rischi, come il settore bancario o quello dei consumi negli Stati Uniti.

Che dire del rischio di tasso d’interesse? Nel contesto attuale, crediamo che vi siano valide argomentazioni per mantenere una duration inferiore alla media, in modo da proteggersi da futuri rialzi dei tassi. Ma vi sono motivi ancora più validi per restare all’interno di una fascia di duration intermedia in un portafoglio bilanciato. Mantenere un approccio bilanciato si è dimostrato più efficace che non cercare di prevedere l’evoluzione futura dei tassi o del credito.

Ad esempio, nel corso del 2019 gli investitori largamente sottopesati di duration sono rimasti spiazzati dal cambiamento di direzione della politica monetaria statunitense. Molti sono stati colti impreparati dall’inversione di rotta della Federal Reserve, che ha adottato un orientamento accomodante dopo i quattro aumenti dei tassi dello scorso anno. Per ottenere i migliori risultati da un portafoglio investito in obbligazioni statunitensi, la cosa più importante di tutte è attenersi ad una disciplina d’investimento bilanciata. Tuttavia, anche la flessibilità su ambo i lati del portafoglio bilanciato è fondamentale. Ad esempio, è importante traslare l’esposizione al credito tra diversi settori per cogliere le opportunità più interessanti, così come è importante ritoccare l’esposizione alla duration per trarre il massimo beneficio dalle valutazioni. Tuttavia, mantenendo il giusto equilibrio e la giusta struttura, crediamo che un portafoglio obbligazionario USA possa generare rendimenti apprezzabili, attenuando al contempo il rischio di ribasso.

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