Secondo I dati annunciati oggi dal Bureau of Labor Statistics statunitense l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,45% in marzo rispetto al mese precedente, mentre l’aumento tendenziale è sceso da 2,33% a 1,54% soprattutto a causa della flessione del 5,8% dei prezzi dell’energia, anche se hanno peso limitato al 6,5% all’interno dell’indice.
I prezzi degli alimentari sono saliti dello 0,35 mensile e dell’1,9% sui 12 mesi ed escludendo alimentari ed energia la flessione mensile è stata solo dello 0,1% mensile e del 2,09% tendenziale dal 2,36% di febbraio.
I prezzi del settore dei servizi sono rimasti invariati nel mese (hanno un peso del 59,4%). Da notare il +5,5% annuo dei servizi medici, che hanno un peso del 7,22% all’interno dell’indice globale.
Dai dati odierni si può dedurre che il crollo dei prezzi petroliferi hanno avuto un impatto immediato sull’indice dei prezzi, mentre non c’è statno ancora un effetto sui prezzi dei servizi: all’interno di questi è notevole il peso dei costi per l’abitazione (33% il loro peso) che sono uasi interamente i costi degli affitti.