La correzione dei tecnologici di martedì è subito rientrata ieri e il Nasdaq ha chiuso a +2,13% mentre l'SP500 ha guadagnato l'1,4% a 3380 punti (grafico a destra) chiudendo a mezzo punto percentuale sotto al massimo storico di febbbraio: non ci sono notizie positive dal fronte del negoziato per ulteriori stimoli fiscali, ma i principali cinque titoli tecnologici sono stati nuovamente comprati aggressivamente-
Apple sale del 3,37% a 452,24 dollari, Amazon del 2,66% a 3162,73 dollari e Microsoft del 2,9% a 209,27 dollari. Tesla è salita del 13,12% a 1514 dollari.
I mercati asiatici hanno invece chiuso poco mossi, con l'unica eccezione di Tokyo che guadagna l'1,78% e anche i mercati europei aprono invariati.
Sale a 0,66% il rendimento del Treasury decennale, mentre il dollaro si indebolisce con l'euro a quota 1,1830, ma sale contro lo yen a 106,70.
Si estende poi il rialzo del petrolio WTI a 42,50 dollari al barile dopo che l'EIA ha annunciato una riduzione di 4,5 milioni di barili delle scorte americane della scorsa settimana.
Dal fronte macro si segnala il dato dell'inflazione americana di luglio in aumento dello 0,6% mensile, mentre i prezzi al consumo in Grmania sono appena stati annunciati a -0,6% mensile e -0,1% tendenziale, inferiori alle attese degli analisti.
Il tasso di disoccupazione francese è sceso a 7,1% nel secondo trimestre, contro l'8,3% previsto.
Nel pomeriggio è atteso il dato delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti.