22/09/2022

Reazione negativa degli azionari alla Fed, positiva quella dei bonds

La Federal Reserve ha alzato ancora i tassi dello 0,75% come previsto, ma più di interesse per i mercati sono state le proiezioni macro della banca centrale per i prossimi tre anni: la banca centrale si aspetta che l'inflazione salga al 4,5% a fine anno - misurata dal deflatore della spesa "core" dei consumatori - in aumento dalla previsione precedente del 4,3%, per poi scendere al 3,1% nel 2023 e al 2,3% nel 2024.
I tassi dovrebbero salite ancora di un punto e mezzo entro fine anno dal 3% di oggi al 4,4% per toccare un massimo a 4,6% nel 2023 e scendere al 3,9% nel 2024.
Le proiezioni per la crescita sono state riviste al ribasso allo 0,2% per quest'anno e all'1,2% per l'anno prossimo con il tasso di disoccupazione in aumento dal 3,7% al 4,4% l'anno prossimo. Sembra quindi che la banca centrale si attenda una decelerazione della crescita, ma nessuna recessione.
Sembra quindi che la situazione sia sotto controllo e che le pressioni inflazionistiche siano destinate a rientrare nei prossimi mesi: il mercato obbligazionario ha reagito positivamente con il rendimento del Treasury decennale a 3,53% e il TBond a 130,5 in rialzo di un punto.
In rialzo il dollaro con l'euro sui minimi degli ultimi decenni a 0,9830 e lo yen a 144,80.
La banca centrale giapponese oggi ha lasciato invariati i tassi mentre la Bank of England dovrebbe alzarli di mezzo punto alla riunione di questa mattina.
La reazione del mercato azionario è stata negativa, con l'indice SP500 che ha chiuso a -1,70% sui minimi della giornata (grafico a destra), facendo segnare anche nuovi minimi per il mese di settembre.
Stranamente il settore più penalizzato è stato quello bancario, con perdite del 3% per Bank of America e del 2,88% per JPMorgan, dato che dovrebbe trarre beneficio dai tassi più elevati, ma sono stati venduti aggressivamente anche i titoli tecnologici: Amazon ha perso il 3% e Facebook il 2,72%.
Negativi anche i titoli energetici nonostante il petrolio WTI sia fermo da giorni tra gli 83 e 86 dollari al barile: Exxon Mobil ha perso il 2,69%.
I mercati asiatici hanno seguito Wall Street con Hong Kong il peggiore a .2% mentre Tokyo ha chiuso a -0,53%.
I mercati europei sono attesi in ribasso dello 0,3%.
Dal fronte macro oggi si attendono solo le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli USA.

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