Dopo il pessimo dato dell'inflazione USA di dicembre Wall Street ha chiuso in rialzo e ieri dopo il dato dei prezzi alla produzione migliori del previsto il mercato è stato venduto aggressivamente nel pomeriggio e l'indice SP500 ha chiuso in ribasso dell'1,37% a 4661,64 (grafico a destra) mentre il Nasdaq ha perso il 2,5% nonostante la discesa dei rendimenti dei Treasury decennali a 1,70% (altro movimento difficile da spiegare).
Nei giorni scorsi la correlazione tra rendimenti e titoli tecnologici era inversa mentre ieri è stata positiva e tutti i tecnologici hanno chiuso con ampie perdite: Tesla del 6,75%, NVIDIA del 5,09% e Microsoft del 4,23%. Amazon cede il 2,42% e Apple l'1,90%, Google e Facebook il 2% circa.
Il settore energia ha tenuto meglio grazie il rally del petrolio WTI oltre gli 82 dollari al barile: Exxon Mobil ha perso lo 0,72% e Chevron lo 0,420%3.
Contrastati i titoli bancari con Citigroup a +0,5% e Bank of America a -0,20% in attesa delle trimestrali di oggi.
I mercati asiatici hanno chiuso anche oggi in ribasso con Tokyo a -1,28%, Seul a -1,36% e Hong Kong a -0,36%, mentre i mercati europei aprono in ribasso di mezzo punto percentuale.
Rimane debole il dollaro con l'euro questa mattina a 1,1470 e lo yen a 113,77.
L'attenzione degli investitori oggi è puntata su una serie di dati americani, dalle vendite al dettaglio e alla produzione industriale di dicembre all'indice della fiducia dei consumatori calcolato dall?università del Michigan per il mese di gennaio.